Ciao Enzo.
Abbiamo tre possibili variazioni di una grandezza, qualunque essa sia (fisica, biologica, monetaria, finanziaria, ecc.):
- variazione assoluta
- variazione relativa
- variazione percentuale
Indichiamo la grandezza, per brevità, con G.
La variazione assoluta, generalmente indicata con

, vale:

dove

è il valore finale e

è quello iniziale. Facciamo un esempio. Supponiamo che tu stia procedendo, con la tua autovettura, alla velocità:

Se ora acceleri e ti porti alla velocità:

avrai avuto un incremento pari a:

Se, invece, deceleri, e ti porti alla velocità:

avrai avuto un incremento pari a:

che, evidentemente, è più appropriato chiamarlo decremento.
Sono questi due esempi di variazione di una grandezza (fisica, in questo caso). Come vedi, uno è positivo: quando il valore finale è maggiore di quello iniziale; l'altro è negativo, quando accade il viceversa.
Ed ora vediamo la variazione relativa. La variazione relativa è definita in questo modo:

Torniamo all'esempio di prima (il primo tra i due):

Osserva, che la variazione relativa non ha unità di misura: si tratta di un numero puro, in quanto rapporto tra grandezze omogenee.
Spesso, la trovi espressa in forma percentuale:

E ancora, riferendoci sempre allo stesso esempio:

Quindi, se ci dicono che il FTSE Mib si è portato da 17082 a 16500, avremo una variazione:

che diviene, in percentuale:

circa.
Spero di essere stato chiaro.
