Pare tutto molto semplice. A me sembra che il venditore sia in una situazione di vantaggio, o mi sbaglio? Ci sono delle controindicazioni? Una e di capitale importanza. Mentre se acquisti un’opzione rischi, al massimo, solo la cifra sborsata (perché se l’affare non ti sembrerà più conveniente potrai semplicemente “rinunciare”), se vendi un’opzione ti esponi ad una perdita illimitata. Facciamo un esempio.
Prendiamo come riferimento l’indice Ftse Mib e supponiamo che questo oscilli intorno ai 20000 punti. Secondo te è salito troppo e prevedi un ritracciamento per cui vendi una Call con prezzo di esercizio 20500 incassando 1750 euro (prendi nota: la Call quota 700 punti ma ad ogni punto corrispondono 2.5 euro..!).
Contrariamente alle tue aspettative l’indice continua a salire sino a raggiungere la quota di 23500 punti. Alla scadenza dell’opzione ti ritrovi in mano un contratto che ti obbliga a vendere al prezzo di esercizio fissato in precedenza ossia 20000.
Fai due conti e presto ti renderai conto di aver avuto una perdita secca di 3000 punti, dai quali dovrà in ogni caso essere detratto il premio incassato di 700 punti. Dunque il saldo operativo della tua operazione sarà pari a (3000 - 700) = -2300 punti. Se preferisci ragionare in soldi, avrai buttato 5750 euro.
Facciamo un secondo esempio. Sei fermamente convinto che il rally di Borsa debba continuare e perciò decidi di vendere una Put. Invece il mercato scende. Eccome se scende: alla scadenza dell’opzione te lo ritrovi a 17500 punti. Rifai due conti. Anche in questo caso hai realizzato una perdita di 3000 punti dalla quale dovrà essere detratto il premio incassato, pari a 1445 punti. Il saldo operativo sarà dunque di (3000 - 1445) = -1555 punti. Vale a dire: una perdita secca di 3887.5 euro (2.5 euro ogni punto). E se fosse sceso ancora?
Mettiti adesso nei panni di chi, quelle stesse opzioni, le ha acquistate. Che ti può accadere?