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Per investire, oltre naturalmente al denaro, c'è bisogno di conoscenza. Se un investimento ti sembra molto rischioso, è fondamentalmente perché non ne sai abbastanza. Quindi la cosa migliore da fare è quella di attrezzarsi per avere le competenze giuste per arrivare a minimizzare il rischio il più possibile.

La regola generale è che il rischio che ci assumiamo quando operiamo è direttamente proporzionale alla nostra conoscenza.

Più conoscenza abbiamo, più saremo in grado di trovare buone opportunità e maggiore sarà la probabilità che i nostri investimenti abbiano successo.

Un punto molto importante da tenere a mente quando si sceglie di fare trading è quello di mantenere aspettative realistiche.

Il primo punto è che – a differenza di ciò che si crede - non è necessario essere un investitore a tempo pieno per essere profittevoli sul lungo periodo.

Anzi il mio consiglio è quello di iniziare a investire mentre si lavora nel proprio lavoro principale e iniziare a far crescere a poco a poco questa nuova attività.

Naturalmente stiamo parlando di una attività connessa con lo strumento opzioni che a mio avviso è quello che riesce – più di ogni altro strumento finanziario – a farci scegliere il livello di rischio giusto per ogni operazione.

Del resto credo che essere finanziariamente dipendenti da un'unica fonte di reddito sia la peggiore strategia possibile.

Anche il lavoro più stabile può un giorno scomparire. È importante essere consapevoli di questo, specialmente nel mondo globalizzato in cui viviamo oggi, dove i progressi tecnologici che possono mettere a rischio la nostra attuale occupazione, avvengono alla velocità della luce.

Non dimentichiamoci poi dell'effetto dell’inflazione sui nostri soldi. Chi ha dei capitali ha bisogno di salvaguardarli dalla decurtazione apportata dall’inflazione e un modo potrebbe essere quello di guadagnare sul capitale una percentuale annua almeno pari a quella erosa dall’inflazione.

Se non siete soddisfatti della vostra realtà economica, questo è un semplice riflesso di ciò che è nella vostra mente, nella vostra formazione, nelle vostre capacità.

Se volete migliorare i vostri risultati, dovete prima di tutto modificare il vostro approccio al trading al modo di pensare e cioè dovreste considerare la possibilità di cambiare alcune delle vostre abitudini. Se continuate a fare le cose nello stesso modo di prima, non potete lamentarvi poi che i risultati sperati non arrivano mai.

Sarà capitato a chiunque almeno una volta nella vita di impegnarsi in qualcosa senza ottenere i risultati sperati. Questo è normale. Non è normale se ciò diventa una costante è evidente che a monte c’è qualcosa che deve essere rimosso.

Qual è l'approccio giusto? Beh, poiché investire è intrinsecamente associato al rischio la prima cosa da fare a mio avviso è quella di determinare il proprio profilo di rischio. Questo aiuterà nella ricerca delle strategie in opzioni più adatte ai propri obiettivi di investimento.

Mi trovo d'accordo su tutto, grazie per le tue riflessioni e per questo utilissimo forum
Aggiungo, da opzionista quasi alle prime armi, che non è facile districarsi
nel mondo delle opzioni:
1- ci sono mille approcci possibili: certo, è il plus di questo strumento, ma può generare confusione
2- un criterio di approccio può essere il profilo di rischio: priorità assoluta alla sua gestione. Ma con un trade-off
accettabile tra rischio e rendimento al fine di remunerare il lavoro del trader
3- c'è la cortina di fumo creata dai guru di turno, che nasconde alla vista i formatori di valore.

Anche senza crearsi aspettative da mondo dei sogni, partire col piede giusto resta comunque un momento
critico.
Avere un "supervisore" che ti guida potrebbe far la differenza tra un' opzionista che apprendendo cresce
e un altro che scottandosi, abbandona.

Il profilo dell'investitore classifica le persone a seconda del loro grado di avversione al rischio. L'avversione al rischio è la predilezione di un individuo ad evitare l'incertezza. Si sceglie il certo per l’incerto.

Una persona che non è disposta a correre grandi rischi e che dà la priorità alla sicurezza è classificata come avversa al rischio e quindi dovrebbe cercare investimenti che hanno rapporti rischio/rendimento molto bassi.

Rendimenti alti con basso rischio non esistono e quindi non si può realisticamente inseguire un tasso di rendimento più alto senza accettare nel contempo un rischio altrettanto elevato.

Al contrario, l'investitore con propensione al rischio si caratterizza per avere una maggiore capacità di sopportare nei momenti difficili. Hanno una serenità che gli permette di cercare strategie con un rendimento (e un rischio) maggiore.

La maggior parte degli opzionisti appartiene a questa categoria.

Nell’immaginario collettivo il mondo del trading e degli investimenti viene identificato quasi sempre come un modo per fare soldi velocemente e senza troppo sforzo il che le rende suscettibili di rimanere impigliate nella rete di quei venditori di fumo che fanno leva proprio su questi inneschi emotivi.
Bisogna perseguire aspettative realistiche.
Se pensate di diventare ricchi in un battibaleno, forse è meglio non iniziare nemmeno, perché sarete enormemente delusi.

Fissiamo quest’altro punto interessante: essere redditizi non significa diventare ricchi ma semplicemente avere una rendita sul lungo periodo proporzionale al capitale investito. I rendimenti elevati richiedono prima di tutto un grande capitale a patto – ovviamente - di saper gestire bene il rischio.