Garcia e livelli di volatilità e prezzo

Non entro nel merito della spiegazione del metodo perchè già c'è tutto ben scritto e poi perchè insieme ad Umberto vogliamo aprire un thread specifico sul suo utilizzo in base ad uno studio statistico, ad uno studio della volatilità prezzata atm e della relativa convenienza ad entrare a mercato con le due tipologie di opzioni, put e call; ne usciranno delle belle che metteranno il cuore in pace anche ai più scettici o timorosi.
Intanto posto un immagine che secondo me vale più di mille parole.
Per il calcolo dei livelli c'è un file excell a disposizione di tutti sul forum.
In figura sono tracciati i livelli bianchi dove si entra controtrend e quelli rossi dove si entra per proteggere il delta e successivamente per la continuazione del trend.
La giornata fotografata è quella di venerdì 18 maggio ed il sistema ha approfittato due volte con il controtrend long ed una volta con il controtrend short permettendo la chiusura delle posizioni in utile.

Chi si avvicina al trading capisce in poco tempo – a sue spese – che questo tipo di attività non è semplice. Continuo a vedere in giro persone che prendono la strada del trading con troppa faciloneria abbacinati da pseudo professionisti che alimentano l'illusione del guadagno facile. La sola teoria – quella giusta – a volte da sola non basta!

E’ vero che sia una condizione necessaria ma non sufficiente.

Guadagnare costantemente sul mercato – è bene metterselo in testa – è una meta difficile da conquistare. La differenza – come in tutte le professioni – è fra sapere e saper fare. E' una differenza che tutti abbiamo potuto riscontrare quando siamo passati dalla scuola al lavoro. In particolare nel trading – soprattutto quello tecnico che fa uso dei derivati - il saper fare richiede, insieme a diversi saperi teorici, una lunga esperienza pratica.

Uno degli errori comuni è quello di mettere in piedi una strategia senza averne valutato a priori l’efficacia e quindi il guadagno o la perdita prevedibile; a mio avviso è un rischio che nessun investitore sensato dovrebbe correre.
E’ solo l'abilità del trader - aiutato da strumenti evoluti - a creare le possibilità matematiche di profitto.

Ecco Nappo sparo io la mia minchiata...

..sono solo una praticona, ma temo che questa Garcia alla fine si riduca ad una strategia Delta Neutral... dispostissima cmq ad imparare per guadagnare almeno qualcosina..

Ottima minchiata, ci voleva...
Comunque se tu ti consideri una praticona io mi considero un contadino con la carretta che va al mercato a comprare e vendere quel che considera più utile e nel momento più conveniente. Non ho conoscenze statistiche approfondite, con la matematica ci ho discusso da piccolo, le teorie dei giochi le ho lette superficialmente su questo forum e prima non sapevo neanche che esistessero, Black-Scholes credevo fosse una marca di trapani a percussione, le uniche greche che ho conosciuto non erano di certo così sensibili sul mio portafoglio.
Il metodo garcia è tutto fuorchè delta neutrale, ha tre livelli up e down dove ti esponi progressivamente di più alla direzionalità del mercato, poi hai un livello, quando il mercato va contro, dove devi proteggere la perdita azzerando il delta perchè se non lo fai le scoppole sono parecchio più pesanti, e successivamente hai un livello dove devi rimetterti in delta per la continuazione della progressione oppure alleggerire il theta a scapito del vega ma a vantaggio dei tuoi danari.
Alla fine tutto questo solo per dirti che da contadino praticone quale sono da quando utilizzo questo metodo ciò che conta, ovvero il saldo del mio conto corrente, non è affatto diminuito. Se poi considero anche che ci ho messo parecchio del mio per riuscire di tanto in tanto a portare una posizione che stava guadagnando in una in perdita, non fa altro che rafforzarne la validità.

Inizialmente, quando ho cominciato a tradare i mercati, ero affascinato dall'analisi tecnica soprattutto quella quantitativa; ritenevo che probabilmente era l'unica o almeno la migliore arma a disposizione del trader per avere successo in questo settore. In breve tempo ero diventato un vero esperto! Ma mi sono subito reso conto che gli davo molto peso nel mio trading, nel senso che gli attribuivo una importanza maggiore rispetto a quella che normalmente gli dovrebbe essere accordata.

In altre parole i mercati hanno per il 90% una componente casuale e solo per il restante 10% hanno un andamento deterministico: solo quest’ultima componente può essere presa in considerazione con l’analisi tecnica.

Quello che voglio dire è che il trading non è un’attività facile, è un lavoro duro e impegnativo che richiede, come tutte le altre professioni, studio e preparazione.
Diffidate sempre – dunque – di chi vi dice e vi prospetta il contrario.

La differenza tra un dilettante perdente e un professionista vincete sta nell’avere capito che alla base ci sono dinamiche appartenenti ad un sistema di tipo stocastico, e, in quanto tale, difficile da prevedere.

Perciò costui ha imparato a non fare previsioni ingenue e a non fare scommesse. Si avvale di un metodo con solide basi teoriche e collaudato nel tempo.
Andando avanti imparerete a riconoscere quelle metodologie che risultano più efficaci di altre. Rinunciare ad esse significa perdere delle opportunità per realizzare potenziali guadagni andando inevitabilmente ad infoltire quella nutrita schiera di perdenti a favore di quei pochissimi che sono disposti ad affrontare il percorso di studio ed impegno necessari per potersi garantire un vantaggio competitivo.

Stamattina – parlando con un utente del forum – da ritorno dall’ITForum, il più importante evento italiano dedicato al Risparmio Gestito e al Trading Online, mi ha parlato delle sue impressioni e mi faceva l’esempio di come si era sentito in questi due giorni dopo aver ascoltato il fior fiore dei relatori.

Ebbene mi ha detto testualmente che si sentiva come Lucignolo e Pinocchio nel paese dei balocchi: tutto sembra così facile! Si guadagna a piene mani! Che ci vuole? Basta tracciare linee sui grafici, impostare un indicatore, osservare un particolare oscillatore e il gioco è fatto! A prima vista sembra un giochino da ragazzi, e questa apparente facilità attrae molti novizi che magari indovinano anche qualche trade, ma, prima o poi, finiscono per scoprire la dura realtà ossia che il giochino è tutt'altro che facile.

E aggiungeva: “non vorrei ritrovarmi anch’io tramutato in asino!”

Ovviamente - così come ho detto all’amico del forum - non sono contrario a seguire queste manifestazioni, è solo che l’ho invitato a ragionare sempre con la propria testa.
Sarebbe veramente ingenuo pensare che esista una chiave “magica” capace di aprire tutte le porte e risolve la maggior parte dei problemi che attanagliano il trading in termini di profittabilità.

Tutti, chi più chi meno, siamo consapevoli dell'imprevedibilità del mercato, perciò, la miglior cosa da fare nel trading, è imparare a seguire passivamente il mercato nei suoi sviluppi.

La più pericolosa insidia per un trader è proprio la sua umanissima e istintiva propensione a fare previsioni che gli viene da lontano - dalla sua struttura mentale – e cioè dalla possibilità che ogni tipo di fenomeno naturale possa essere spiegato grazie alla logica deterministica di causa ed effetto.

Ma oggi sappiamo che certi fenomeni complessi non possono essere spiegati semplicemente tirando in ballo la fisica classica nel senso che a determinate cause non corrispondono necessariamente i medesimi effetti: si entra nel campo probabilistico cioè delle ipotesi più o meno possibili.

Ebbene, uno di questi sistemi complessi – dove entrano in gioco numerose variabili – è sicuramente quello dei mercati finanziari, per cui bisogna avere la capacità di superare la logica causa – effetto e sviluppare una mentalità di tipo probabilistica.

Eppure possiamo constatare come nel mondo del trading - il modo di ragionare prevalente - sia basato su processi decisionali estremamente primitivi ed ingenui che fa la fortuna venditori di fumo.