Distribuzione dei volumi sul future dell’indice Ftse Mib di oggi mercoledì 1 giugno 2016 (aggiornamento delle ore 11.50)
Commento…
L’ultima seduta del mese di maggio si è conclusa abbastanza pesantemente per l’Europa, con cali generalizzati che, per quanto riguarda il nostro principale indice, ha superato ampiamente il punto percentuale -1,42% e facendoci indossare la maglia nera. Colpa delle banche che ancora una volta le vedono protagoniste in negativo. Il settore, infatti, è staro colpito da vendite che nel finale di seduta sono state piuttosto pesanti ed hanno causato la sospensione al ribasso di qualche titolo bancario. A far scappare gli investitori è stato esito scontato dell’aumento di capitale di Veneto Banca che verrà disatteso e dovrebbe perciò essere ancora una volta il fondo Atlante a subentrare per intero, bruciando un altro miliardo: ne rimangono solo 1,5 miliardi, poco più di un terzo della sua dotazione iniziale.
Sull’altra sponda dell’Atlantico, anche Wall Street ha fallito il secondo tentativo di superare la resistenza dei 2.100 da parte dello Sp500 ostacolo che una volta superato avrebbe consentito al maggior indice di raggiungere i massimi storici.
È ancora presto per decretare che il mercato americano e all’inizio di un inevitabile pesante storno: primo perché rappresenta il mercato più solido in assoluto e secondo per la sua reattività intrinseca di cui una dimostrazione l'abbiamo avuta nel finale di seduta di ieri dove, le ampie prese di beneficio della prima parte sono state in parte riassorbite da uno spunto innescato nell’ultima ora.
Dal punto di vista tecnico oggi il nostro future presenta una asimmetria negativa nella distribuzione dei volumi con un PVP a quota 18.010 e un VWAP a 17.920 per cui la battaglia odierna tra orsi e tori sembra avvantaggiare i primi rispetto ai secondi.
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L’ultima seduta del mese di maggio si è conclusa abbastanza pesantemente per l’Europa, con cali generalizzati che, per quanto riguarda il nostro principale indice, ha superato ampiamente il punto percentuale -1,42% e facendoci indossare la maglia nera. Colpa delle banche che ancora una volta le vedono protagoniste in negativo. Il settore, infatti, è staro colpito da vendite che nel finale di seduta sono state piuttosto pesanti ed hanno causato la sospensione al ribasso di qualche titolo bancario. A far scappare gli investitori è stato esito scontato dell’aumento di capitale di Veneto Banca che verrà disatteso e dovrebbe perciò essere ancora una volta il fondo Atlante a subentrare per intero, bruciando un altro miliardo: ne rimangono solo 1,5 miliardi, poco più di un terzo della sua dotazione iniziale.
Sull’altra sponda dell’Atlantico, anche Wall Street ha fallito il secondo tentativo di superare la resistenza dei 2.100 da parte dello Sp500 ostacolo che una volta superato avrebbe consentito al maggior indice di raggiungere i massimi storici.
È ancora presto per decretare che il mercato americano e all’inizio di un inevitabile pesante storno: primo perché rappresenta il mercato più solido in assoluto e secondo per la sua reattività intrinseca di cui una dimostrazione l'abbiamo avuta nel finale di seduta di ieri dove, le ampie prese di beneficio della prima parte sono state in parte riassorbite da uno spunto innescato nell’ultima ora.
Dal punto di vista tecnico oggi il nostro future presenta una asimmetria negativa nella distribuzione dei volumi con un PVP a quota 18.010 e un VWAP a 17.920 per cui la battaglia odierna tra orsi e tori sembra avvantaggiare i primi rispetto ai secondi.
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Meno si rischia più si guadagna ...