22/05/2018, 10:40
Diciamo le cose come stanno
Non so come mai i media continuino la solita litania ossia quella di menar il cane per aria mi riferisco al fatto che ieri quasi tutti i mezzi si informazione sono rimasti allarmati del fatto che la nostra borsa in particolare il nostro indice principale il Ftse Mib ha perso -1,52% in una giornata in cui gli altri listini hanno guadagnato. Vorrei ricordare che ieri abbiamo avuto sul nostro indice principale la più grande concentrazione di stacchi dividendo dell’anno. Esattamente 19 delle 40 società che fanno parte del Ftse-Mib hanno distribuito il dividendo relativo agli utili del 2017.
Di quanto è stato questo dividendo? E’ stato di circa 400 punti pari all’1,70%. Ora se la matematica non inganna ieri c’è stato non una perdita come sostenuto da più parti ma un lieve rialzo di circa +0,18%.
Qualcuno potrebbe dire: si però le altre borse occidentali aperte (quella tedesca è rimasta chiusa per festività) sono salite di più! E’ vero! Ma non è stata una catastrofe come si sente in giro.
Anzi – chi ha seguito gli sviluppi dell’azionario la scorsa seduta – prendendo come riferimento il future (depurato dai dividendi) e non l’indice, ha visto che a un certo punto il tabellone segnava un momentaneo +1,7% che guarda caso coincideva esattamente con lo stacco dei dividendi.
Cosa è successo dopo? Come succede spesso qualcuno entra a gamba tesa per favorire la speculazione. Questa volta è toccato alla agenzia di rating Fitch, che con una nota abbastanza dura metteva i mercati in guardia da un probabile asse grillo-leghista: "Le politiche concordate dal Movimento 5 Stelle e dalla Lega, due dei partiti più populisti ed euroscettici d’Italia, aumentano i rischi per il profilo di credito della nazione, attraverso soprattutto un allentamento fiscale e potenziali danni alla fiducia".
Contestualmente alle critiche da parte delle agenzie di rating, si è fatto vivo, ancora un volta anche la "minaccia" dello spread già salito molto nei giorni precedenti. In chiusura di seduta la quotazione riportava 186 punti base, contro i 164 della chiusura di venerdì scorso. Il rendimento del nostro decennale è arrivato al 2,41%, a pochi punti dal massimo relativo del 20 marzo 2017 (2,57%). Oggi le cose sembrano migliorare su questo fronte anche se – a mio avviso – è una calma solo apparente e il tam tam riprenderà proprio in concomitanza con l’attribuzione ufficiale da parte di Mattarella dell’incarico di formare il governo a Giuseppe Conte indicato da Salvini e Di Maio.
Morale della favola anche il FIB ha preso la via della discesa azzerando quanto di buono fatto nella mattinata.
Credo che questa sia solo un’anticipazione di quello che potrebbe accadere nello scenario futuro per addomesticare l’Italia.
Meno si rischia più si guadagna ...