Prepariamoci a degli scossoni…
Dopo l'assist di Powell, effettuato mercoledì a borse europee chiuse, e con Wall Street che si è arrampicato in su sulla vetta dell’entusiasmo di un possibile rally di fine anno, ieri c’è stata la fiacca reazione dei mercati azionari europei che continuano a mostrare una certa difficoltà ad allontanarsi dalla zona di “fondo classifica” nella quale sono piombati nell'ultimo periodo gli indici del Vecchio Continente .
La responsabilità – ahimè - è da attribuire in massima parte alla diatriba tra il governo italiano e la Commissione europea sul tema delle regole e della possibilità che l’Italia possa essere travolta da un provvedimento di infrazione per debito eccessivo. Si sa che quando c’è incertezza sui mercati gli investitori tirano i remi in barca nel senso che tendono a chiudersi in difesa piuttosto che ad attaccare. A limite prediligono una strategia di tipo laterale nel senso che quando si raggiungono – durante la giornata – livelli di ipercomprato o di ipervenduto tendono monetizzare le possibili plusvalenze. Un po’ come abbiamo fatto noi nell'ultimo periodo.
Questa situazione di stallo ha però i giorni contati e dipenderà molto da quello che si diranno i due leader Trump e Xi Jinping in merito alla risoluzione della guerra commerciale in atto tra le super potenze economiche mondiali e che dovrebbero incontrarsi sabato a margine del G20 che ieri si è aperto a Buenos Aires.
Naturalmente siccome le borse reagiranno in un senso o nell'altro in base ai risultati di questo faccia a facci tra i due leader e siccome non abbiamo la palla di vetro, l’unica cosa che possiamo prevedere è un aumento di volatilità sui mercati.
Dopo l'assist di Powell, effettuato mercoledì a borse europee chiuse, e con Wall Street che si è arrampicato in su sulla vetta dell’entusiasmo di un possibile rally di fine anno, ieri c’è stata la fiacca reazione dei mercati azionari europei che continuano a mostrare una certa difficoltà ad allontanarsi dalla zona di “fondo classifica” nella quale sono piombati nell'ultimo periodo gli indici del Vecchio Continente .
La responsabilità – ahimè - è da attribuire in massima parte alla diatriba tra il governo italiano e la Commissione europea sul tema delle regole e della possibilità che l’Italia possa essere travolta da un provvedimento di infrazione per debito eccessivo. Si sa che quando c’è incertezza sui mercati gli investitori tirano i remi in barca nel senso che tendono a chiudersi in difesa piuttosto che ad attaccare. A limite prediligono una strategia di tipo laterale nel senso che quando si raggiungono – durante la giornata – livelli di ipercomprato o di ipervenduto tendono monetizzare le possibili plusvalenze. Un po’ come abbiamo fatto noi nell'ultimo periodo.
Questa situazione di stallo ha però i giorni contati e dipenderà molto da quello che si diranno i due leader Trump e Xi Jinping in merito alla risoluzione della guerra commerciale in atto tra le super potenze economiche mondiali e che dovrebbero incontrarsi sabato a margine del G20 che ieri si è aperto a Buenos Aires.
Naturalmente siccome le borse reagiranno in un senso o nell'altro in base ai risultati di questo faccia a facci tra i due leader e siccome non abbiamo la palla di vetro, l’unica cosa che possiamo prevedere è un aumento di volatilità sui mercati.
Meno si rischia più si guadagna ...