09/03/2018, 11:48
Sterzata della Bce… ma non troppo!
La soluzione politica italiana per risolversi ha bisogno di tempi lunghi per cui l’atteggiamento dei mercati sembra al momento orientato all’indifferenza una sorta di accantonamento momentaneo per vedere successivamente cosa uscirà fuori dalle consultazioni.
Ieri la giornata è stata galvanizzata dalla riunione mensile della BCE. Chi si aspettava una resa di Draghi nei confronti del rigore tedesco rimuovendo anzitempo le politiche accomodanti, si sbagliava. Il comunicato è stato in verità leggermente meno accomodante che in passato nel senso che l'Eurotower ha cancellato dal comunicato il cosiddetto easing bias sul quantitative easing. Tradotto in italiano, significa che è giunto al capolinea l'impegno ad accelerare il ritmo e la quantità degli acquisti nel caso in cui «le prospettive diventassero meno favorevoli». Pertanto, anche se il comunicato non è un'inversione a U, né sposta di fatto il baricentro dell'Eurotower sul versante dei falchi, e conferma come ormai la giostra del Qe stia compiendo gli ultimi giri. Perciò Draghi - in conferenza stampa - si è subito indaffarato a togliere importanza alle modifiche comunicative, insistendo sul fatto che la crescita europea si sta rafforzando, ma l’inflazione strutturale resta deludente ed ancora lontana dall’obiettivo del 2% per cui le politiche accomodanti rimangono sostanzialmente invariate .
Ciò ha permesso alle borse europee di chiudere la giornata in discreto rialzo, intorno al punto percentuale di recupero.
Sul fronte guerra commerciale, Trump ha firmato ieri l’ordinanza, fissando gli importi della tassa su acciaio ed alluminio ai livelli annunciati, prevedendo tuttavia esenzioni per alcuni paesi limitrofi. Ciò ha permesso ai principali indici americani di chiudere in rialzo la seduta.
La settimana dunque si avvia a concludersi senza patemi d'animo in modo positivo.
Meno si rischia più si guadagna ...