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- Iscritto il: 28/12/2015, 19:15
Scampato il pericolo, si torna a respirare con meno affanno
Il calo delle tensioni tra i partiti che sostengono Angela Merkel alla guida del governo tedesco, ha portato un po’ di sereno sui mercati europei che hanno potuto recuperare quasi per intero la débâcle dell’inizio settimana consentendo nel contempo ai principali indici del vecchio continente di allontanandosi dai supporti importanti.
Naturalmente ne ha beneficiato in particolare il nostro indice Ftse Mib (+1,57%) che era stato più penalizzato precedentemente ottenendo la miglior prestazione di giornata tra le borse europee e con lo spread BTP-Bund stabilizzato intorno ai 234 punti base.
C’è da dire che la nostra performance era stata anche migliore se non ci fosse stato il cambiamento di tono degli indici americani avvenuto sul finale di seduta. Quest’ultimi hanno chiuso in calo di circa mezzo punto percentuale con il tecnologico Nasdaq100 che ha perso quasi il doppio.
Da ricordare che oggi le borse USA saranno chiuse per la Festa nazionale dell’Independence Day.
Il fatto che gli indici azionari siano stati capaci di tenere supporti vitali impedendo accelerazioni ribassiste, non significa che adesso cominciano a macinare strada a rialzo invertendo prima il trend di breve - ancora correttivo- e poi proseguire nel recupero verso i massimi di periodo. Sul tappeto ci sono ancora molti problemi a cominciare dalla guerra commerciale in atto, al caos politico europeo, all’inflazione che sta rialzando la testa e spingerà sempre di più all’inasprimento delle politiche monetarie delle banche centrali, perciò bisogna mantenere la barra dritta altrimenti si rischia di ritornare di nuovo a contatto con quei supporti importanti che separano gli indici dall’autostrada ribassista.