Commento di chiusura venerdì 16 giugno 2017
Dopo che per mesi l’attenzione degli investitori internazionali è stata catalizzata dalle banche e dalle valutazioni degli crediti deteriorati, da qualche settimana sono tornate sotto i riflettori le Banche centrali e la loro politica monetaria. L’attenzione degli operatori – adesso che siamo al giro di boa dell’anno – si concentra prevalentemente sugli Stati Uniti, su cui pende la spada di Damocle di un trend rialzista fuori ciclo e fin troppo duraturo per non far pensare a una salutare correzione tecnica, e sulle mosse della Federal Reserve, che per la terza volta negli ultimi sei mesi ha messo mani ai tassi portandoli all’1,25%. Una manovra attesa dai mercati che però non ha fugato tutte le perplessità emerse durante la successiva conferenza stampa della Yellen e che lancia delle ombre sull'atteggiamento che il board terrà nella seconda metà dell’anno. In questo clima di quiete apparente che precede le calde settimane d’estate non darei nulla per scontato. Non dimentichiamo che statisticamente i mesi estivi sono poco o per nulla favorevoli all'azionario.
Chiudiamo la settimana grosso modo in parità in una giornata caratterizzata dalle scadenze tecniche delle 4 streghe. Piazza Affari era partita molto bene ma poi si è andata sgonfiando a mano a mano che il tempo passava e a un’ora dalla fine scendeva verso i minimi per poi risalire leggermente e dare vita ad una distribuzione simmetrica da parte dei volumi del future in cui PVP e VWAP appaiono affiancati poco sopra area 20.800.