Paura ma non troppo
Agli inizi della settimana i mercati sembravano aver messo da parte i timori per la questione dazi in seguito alle promesse fatte dai cinesi per ridurre gli squilibri commerciali con gli americani. Sembrava che gli acquirenti avessero preso di nuovo il boccino in mano ma ieri è arrivato di nuovo il ripensamento e le vendite sono tornate a prevalere sui mercati condizionati all’escalation militare della la crisi siriana con le due superpotenze Usa e Russia a fronteggiarsi.
A preoccupare è soprattutto lo spiegamento di forze e le manovre militari a sostegno e la possibilità che la crisi possa sfuggire di mano e trasformarsi in una guerra di dimensioni ed effetti mai visti nel recente passato.
Intanto i grossi investitori hanno ridotto in parte la loro esposizione sui mercati azionari dirottando la liquidità verso i beni rifugio pronti a rientrare sull’equity quando il clima si sarà rasserenato.
Se non ci fossero state le incognite geopolitiche il discorso sarebbe stato diverso soprattutto per l’imminente fase delle trimestrali americane che metteranno a fuoco gli effetti benefici dei regali fiscali fatti da Trump alle imprese USA. Le previsioni del primo trimestre 2018 parlano di un aumento medio degli utili a doppia cifra sull’analogo trimestre dello scorso anno. Beh… se queste cifre dovessero essere confermante faccio fatica a pensare che i mercati rimarranno con le mani in mano.