Strategia per il mese di Aprile 2012

In conclusione possiamo dire, con una buona approssimazione, che nonostante vi sia stata in questa settimana una correzione di ampia portata – che avevamo ampiamente previsto - non paiono al momento esserci sul mercato delle opzioni segnali di debolezza che fanno ritenere plausibile una ulteriore discesa sotto area 16150/16200.

Anzi credo che sia in atto un set up positivo che come minimo potrà portare le quotazioni nei pressi dei massimi raggiunti di recente cioè intorno ad area 17000. Non dimentichiamo - infatti - che la view di medio periodo è ancora positiva e che gli eventuali cedimenti di mercato possono rappresentare buone occasioni per rientrare.

Vediamo adesso come poter tradurre queste indicazioni in termini di strategie in opzioni. A mio avviso queste informazioni potrebbero essere sfruttate costruendo un Iron Condor, implementando - cioè sommandolo – alla strategia eventualmente detenuta in portafoglio.

L’Iron Condor - come sapete - si compone di due spread a credito, uno fatto con le Put (Bear Put Spread) e l’altro fatto con le Call (Bear Call Spread).

La strategia va montata in due tempi. Prima si realizza lo spread a credito con le Put e successivamente - qualora il mercato dovesse come detto tornare su - si chiude con il secondo spread a credito con le Call.
Per quanto riguarda gli strike da lavorare sono 15500 – 16000 per le Put e 17000 – 17500 per le Call

Ciao AZ13

Cosa dice l’analisi tecnica?

Ciao AZ13

Cosa dice l’analisi tecnica?

Come ho detto in altre circostanze do poca importanza all’analisi tecnica nella mia operatività o meglio gli do il giusto peso meno di un 5%.

Mi sono sempre chiesto la ragione per cui in un gioco casuale come può essere considerato quello della borsa la maggior parte dei trader esce sconfitto; da dati forniti dalle SIM tra il 90-95% dei traders perde regolarmente in borsa.

Credo che questo dato sia molto vicino alla realtà a giudicare dall’investimento consistente in promozione e pubblicità che i vari broker sono costretti a sostenere: evidentemente queste campagne pubblicitarie servono per invogliare e sostituire nuovi trader con quelli che di volta i volta sono spazzati via dal mercato.

Eppure basterebbe semplicemente buttare una monetina in aria la mattina quando apre la borsa e decidere se esce testa ci si mette a rialzo con un future e se esce croce ci si mette a ribasso con un future per avere esattamente il 50% di probabilità a favore e il 50% di probabilità contrarie. Ossia - fatte salve le commissioni – con il sistema della monetina nel lungo periodo ci ritroveremo con il nostro capitale intatto.

Ma come è possibile allora che il 90-95% dei traders risulta perdente sul lungo periodo? Evidentemente tale dato sta inequivocabilmente ad indicare che tra la giocata testa/croce e la speculazione di borsa c'è una grossa differenza.

Come è possibile che una così schiacciante maggioranza di "giocatori" si venga a trovare sistematicamente dalla parte sbagliata del mercato? Eppure la maggioranza delle persone che scelgono la strada del trading sono persone colte e intelligenti!

La differenza tra un gioco casuale come può essere quello del testa e croce e il trading sta nelle differenti probabilità di successo di ogni singola puntata o operazione. Nel gioco del testa e croce le probabilità di vincere o di perdere sono costanti e immutabili. Nel trading le probabilità di successo dipendono dall'abilità del trader, che può selezionare le operazioni sulle quali ritiene di avere un vantaggio.

In ogni momento il prezzo di un generico titolo o di un indice può salire o scendere, e il suo andamento può risultare difficile da prevedere o del tutto imprevedibile.

Vorrei ricordare che stiamo pur sempre operando nel campo delle ipotesi e delle probabilità.

Tuttavia ci sono momenti in cui le probabilità possono essere molto “sbilanciate” a favore di un rialzo o di un ribasso.
Il trader esperto impara a riconoscere questi momenti e cerca di sfruttarli massimizzando le probabilità a proprio favore.

Diciamolo pure: spesso l'approccio al trading dell’operatore medio è un po' superficiale e dilettantesco - attirato dall'idea di facili guadagni - non sempre opera con le dovute cautele in termini di rischio rendimento e sulla base di tecniche consolidate. Così la maggior parte dei trader perde soldi a favore di quei pochissimi che sono disposti ad affrontare il percorso di studio ed impegno necessari per potersi garantire un vantaggio competitivo.