20/03/2020, 16:12
Indifferenti al segnale del dragone
Ieri l'Italia - da sola - ha superato la Cina per morti segnalate mentre contemporaneamente quest’ultima affermava di aver sostanzialmente ridotto a zero il tasso di nuovi casi.
Il numero dei contagi da coronavirus in Europa cresce in modo esponenziale e la rapidità della crescita suggerisce che il peggio deve ancora arrivare.
La domanda che tutti si pongono è: “Com'è possibile che l’infezione da Covid-19 abbia colpito più duramente l’Europa - che ha avuto settimane di avvertimento sull'arrivo dell'epidemia - rispetto alla Cina, dove ha avuto origine il virus e dove ci sono più del doppio delle persone?”
Beh… la ragione, secondo gli esperti, è da ricondurre al fatto che gli europei e più in generale i paesi occidentali, pagano il prezzo delle democrazie aperte e benestanti, dove le persone sono abituate alla libera circolazione, ai viaggi facili e ai processi decisionali indipendenti e dove i governi tendono a preoccuparsi più dell'opinione pubblica che dei problemi che investono le popolazioni. In altre parole, i governi occidentali non sono abituati a dare ordini severi ai propri cittadini e quest’ultimi non sono abituati a seguirli.
Al contrario la Cina ha agito - anche se con leggero ritardo - con severità e ampiezza che in un certo senso ha sbalordito l'Occidente, facendo mosse impopolari e accettando un profondo danno economico come prezzo per contenere la malattia.
Ha segregato decine di milioni di persone, vietando loro di lasciare le loro città e persino le loro case, tranne che per ottenere cibo e cure mediche, e ha imposto restrizioni più leggere ad altre centinaia di milioni, chiudendo interi poli industriali.
La Cina è stata disposta a fare sforzi straordinari, usando l'esercito, usando la polizia, rinchiudendo le persone nelle loro case, usando la tecnologia dei droni per monitorare il comportamento, istituendo blocchi stradali.
La verità vera è che qualunque misura messa in campo per arginare la pandemia in Europa e per giunta solo nell’ultimo periodo non è stata così draconiana e onnicomprensiva come quella che è stata fatta a Wuhan.
Sicuramente la Cina ha cercato all’inizio di mascherare i numeri con una censura di regime ma poi ha gettato la maschera e affrontato seriamente la crisi. Il potere coercitivo di un governo autoritario ha fatto il resto.
La Cina ha imposto il suo primo grande blocco, di Wuhan e di altre città, il 23 gennaio quando nel mondo c’erano meno di 600 infezioni confermate.
Ci hanno indicato la strada e soprattutto un’opportunità per prepararci avendo tempo, ma è stato tutto inutile.
Meno si rischia più si guadagna ...