SCADENZA MARZO 2019

Rollata di Call 21.000/22.000 + apertura di Put OTM 20.000 nella giornata di ieri

Dopo Wall Street il CDV e il Trend Pressure si sono negativizzati. Ciò conferma la debolezza di Piazza Affari.

Antonio scusa, non capisco la scelta di chiudersi rinunciando ad consolidare un guadagno e accontentandosi (si fa per dire!) di quello accumulato.

Antonio scusa, non capisco la scelta di chiudersi rinunciando ad consolidare un guadagno e accontentandosi (si fa per dire!) di quello accumulato.

Un buon option trader deve saper prendere profitto al momento opportuno quando il mercato va nella sua direzione.

Ricordo un vecchio detto di borsa - sempre valido - che diceva: vendi guadagna e pentiti.

Il trader mediocre, oltre a non tagliare le perdite, rifiuta di prende sistematicamente profitti quando il mercato va nella sua direzione perché pensa di sapere - in maniera onnipotente - cosa accadrà nel futuro. I migliori option traders sanno benissimo che il futuro è imprevedibile e tutto può succedere e hanno sviluppato un modo di ragionare di tipo probabilistico.

Ecco dove si trova oggi la zona cuscinetto...

Situazione attuale del Cumulative Delta Volume e del Trend Pressure

Minima la variazione di Open Interest sulla scadenza corta nella seduta precedente. Quelle poche opzioni che si vedono si riferiscono ad aperture di posizione sulle Put OTM e questo significa che ancora gli istituzionali non modificano il loro sentiment rialzista

Open Interest future ultime 4 sedute in crescendo: +716, +458, +422, +1.152

Giornata di rialzi per Piazza Affari che chiude a 20.851 con un guadagno 0,65%. Giornata senza storie incominciata in sordina ma poi pian piano la tendenza rialzista è venuta fuori con un’accelerazione – sempre rialzista – avvenuta nel primo pomeriggio. Dopodiché il future sull’indice Ftse Mib si è riportato nei pressi della zona cuscinetto da dove è ripartito terminando a poca distanza dai massimi di giornata.

Commento di chiusura di oggi giovedì 7 marzo 2019

Giornata negativa per Piazza Affari il cui indice principale il Ftse Mib che ha chiuso a 20.697 punti in calo dello 0,74% insieme ai principali indici europei.

La seduta si era messa bene e l’indice in un primo momento aveva accelerato a rialzo scontando gli annunci di politica monetaria della Bce arrivando a superare addirittura quota 21.000 punti. Poi, nel tardo pomeriggio, come succede spesso dopo aver scontato la notizia - è partita una raffica di vendite che, non solo ha azzerato i guadagni, ma ha fatto chiudere l’indice a 20.697 punti in calo dello 0,74%.
Come si diceva, a pesare sul mercato è stato l'annuncio della Banca centrale europea che ha tagliato le stime di crescita e dell’ inflazione dell'Eurozona, confermando i timori sul rallentamento dell'economia sia del Vecchio Continente che globale.
Il rinvio del rialzo dei tassi di interesse da parte della Bce e il lancio di una nuova Tltro hanno avuto un effetto positivo sull'indice principale milanese solamente momentaneo, non solo perché la misura era stata ampiamente scontata nei giorni scorsi, ma anche perché la nuova Tltro possiede caratteristiche meno favorevoli rispetto a quelle precedenti tra cui la durata che sarà di due anni invece di quattro.

Tecnicamente la seduta di oggi è stata negativa non solo per il rendimento ma anche per il fatto che l’indice ha chiuso al di sotto dei POC precedenti e questo depone male per il prossimo futuro perché – a guardare i volumi – non si è trattato di semplice presa di profitto.