ReMida ha scritto:AZ13 ha scritto:
Il VWAP (Volume Weighted Average Price) come dice lo stesso nome non è altro che una media ponderata del prezzo con il volume scambiato (e non come hai scritto il prezzo ponderato per il volume medio: sono due cose matematicamente differenti) generalmente all'interno di una giornata di mercato aperto.
Essendo una media ponderata non c’è dubbio che il volume scambiato al di sopra di esso e quello scambiato al di sotto è identico.
Da solo il VWAP - se non contestualizzato - è uno strumento che serve a poco in quanto non è sufficiente ad identificare ingressi accurati.
Potresti per favore esplicitare il punto evidenziato in rosso? Grazie!
A che cosa serve e che cosa ci dice il VWAP? Diciamo subito che è uno strumento utilizzato molto dagli istituzionali e quindi è da prendere se non altro in considerazione.
Come detto, il VWAP, preso singolarmente ha poco senso. Se però lo contestualizziamo cioè lo collochiamo all’interno di un quadro più generale per esempio nei rapporti che esso stabilisce con il PVP (Peak of Volume at Price) ossia al picco di maggior volume (che in statistica rappresenta la moda) allora il discorso è diverso e può tornarci utile per l’operatività intraday. Mi spiego:
In particolare, i rapporti relativi tra il VWAP e il PVP ci aiutano a identificare se un determinato mercato è di natura swing oppure direzionale e quindi decidere se privilegiare una operatività "reversion to the mean" oppure "go with trend"; se VWAP e PVP hanno una tendenza a stare a “braccetto” ciò rappresenta una conferma indiretta di una possibile situazione di swing per cui abbiamo una distribuzione simmetrica (privilegiata in questo caso l’operatività in controtrend) se viceversa il VWAP è molto inclinato e relativamente lontano dal PVP è probabile che il mercato sia direzionale e in questo caso si ha una asimmetria positiva o negativa e il prezzo tende a spostarsi su zone vergini della distribuzione (privilegiata qui l’operatività in tendenza).