Il sereno è durato un attimo…
Dopo l’ eccesso di euforia legato al risultato elettorale americano, le borse – come da manuale – correggono e si portano su livelli più consoni.
Niente di preoccupante per carità in quanto Wall Street ha rimbalzato dagli ultimi minimi relativi, di 9 sedute fa, di oltre l’8% per cui parlare di debolezza mi sembra fuori luogo. Quindi una correzione fisiologica e salutare.
Diverso il discorso per le Borse europee che hanno scontato la revisione al ribasso delle previsioni di crescita presentata dalla Commissione UE che prevedono un forte rallentamento generalizzato del PIL.
Chi ci rimette in tutto questo al solito è il nostro Ftse-Mib che quando si sale fa fatica a stare dietro agli altri e quando si scende rimane in coda.
Ha pesato e continua a pesare il fatto che per la Commissione UE il nostro PIL non crescerà al ritmo stimato dal Governo ma che addirittura sfonderà il 3% nel 2020. Con la curva del rapporto Debito/PIL proiettata al di sopra del 130% per i prossimi anni.
Naturalmente lo spread è risalito e quest’oggi si è collocato al di sopra della soglia psicologica dei 300 punti.
A risentirne è stato ancora una volta il settore bancario italiano che con il suo indice settoriale perde attualmente 1,5%.
Se continuerà – come credo – la discesa odierna – visto che siamo sotto scadenze tecniche ci saranno coperture che potrebbero innescare una accelerazione ribassista.
Dopo l’ eccesso di euforia legato al risultato elettorale americano, le borse – come da manuale – correggono e si portano su livelli più consoni.
Niente di preoccupante per carità in quanto Wall Street ha rimbalzato dagli ultimi minimi relativi, di 9 sedute fa, di oltre l’8% per cui parlare di debolezza mi sembra fuori luogo. Quindi una correzione fisiologica e salutare.
Diverso il discorso per le Borse europee che hanno scontato la revisione al ribasso delle previsioni di crescita presentata dalla Commissione UE che prevedono un forte rallentamento generalizzato del PIL.
Chi ci rimette in tutto questo al solito è il nostro Ftse-Mib che quando si sale fa fatica a stare dietro agli altri e quando si scende rimane in coda.
Ha pesato e continua a pesare il fatto che per la Commissione UE il nostro PIL non crescerà al ritmo stimato dal Governo ma che addirittura sfonderà il 3% nel 2020. Con la curva del rapporto Debito/PIL proiettata al di sopra del 130% per i prossimi anni.
Naturalmente lo spread è risalito e quest’oggi si è collocato al di sopra della soglia psicologica dei 300 punti.
A risentirne è stato ancora una volta il settore bancario italiano che con il suo indice settoriale perde attualmente 1,5%.
Se continuerà – come credo – la discesa odierna – visto che siamo sotto scadenze tecniche ci saranno coperture che potrebbero innescare una accelerazione ribassista.
Meno si rischia più si guadagna ...