14/02/2018, 11:58
Spunta qualche raggio di sole ma le nubi all’orizzonte sono ancora cariche di pioggia.
Mentre i mercati americani cercano faticosamente di allontanarsi dai minimi della scorsa settimana inanellando la terza giornata di recupero, in Europa si respira ancora area di pessimismo tant’è che anche la seduta di ieri ha mostrato una certa negatività di fondo probabilmente dovuta a un euro che si va ancora rafforzando nei confronti del dollaro.
In questa cornice, il nostro Ftse-Mib, che si era comportato bene a gennaio, appare decisamente più debole rispetto al Dax e all’ Eurostoxx50 che – come detto – non se la passano proprio bene. A pesare nel bene e nel male - anche questa volta – è il settore bancario con quotazioni in flessione e senza che altri settori prendono le redini del rialzo tra le mani. In queste condizioni era inevitabile che il nostro indice tornasse a testare l’area dei minimi della scorsa settimana e a difendere con l’unghia e con i denti l’importante supporto statico dei 22.000 punti per evitare il baratro.
Oggi avremo il dato macro dell’inflazione USA, con il dato sui prezzi al consumo che – rispetto alle volte – assume un significato importante perché da esso dipende la conferma o il rinvio degli scenari che i mercati sembrano scontare e cioè di una accelerazione della normalizzazione monetaria.
Meno si rischia più si guadagna ...