
Distribuzione dei volumi sul future dell’indice Ftse Mib di oggi mercoledì 17 febbraio 2016 (Aggiornamento ore 12.00)
Commento…
Non c’è dubbio che il rimbalzo dei mercati azionari dai minimi è stato molto importante e veloce così come era stata la discesa.
Qui la partita che si sta giocando è quella della stabilizzazione del prezzo del petrolio e, secondo me, una delle cause del rialzo di oggi potrebbe essere legata a motivi speculativi sull’accordo petrolifero raggiunto ieri da 4 importanti produttori di petrolio (Arabia, Qatar, Venezuela e Russia) per frenare il calo dei prezzi del greggio che in un primo momento aveva deluso i mercati. A mente fredda - comunque – si è considerato realistico il cambio di d’atteggiamento dell’Arabia Saudita, che aveva imposto la politica degli aumenti produttivi per soffocare i produttori americani di petrolio che - grazie al fenomeno dello shale oil – si erano conquistati fette di mercato consistenti.
Naturalmente i mercati che sono stati più penalizzati – vedi il nostro indice – si sono avvantaggiati maggiormente di questo rimbalzo mostrando una forza relativa maggiore e a maggior ragione il settore bancario di cui è infarcito il nostro listino principale.
Ora, rimbalzi di questa portata, con volumi risibili hanno generalmente vita breve. O pensiamo veramente che quello che è successo sui mercati in questo inizio del 2016 è stato tutto uno scherzo?
Dal punto di vista tecnico abbiamo un mercato in forte trend e con una salita in accelerazione. Si è formato un PVP sulla parte alta della distribuzione (17.305) e una asimmetria negativa che potrebbe portare – nella seconda parte della giornata – a realizzi sui titoli che avevano e hanno recuperato maggiormente durante questa fase rialzista.
Commento…
Non c’è dubbio che il rimbalzo dei mercati azionari dai minimi è stato molto importante e veloce così come era stata la discesa.
Qui la partita che si sta giocando è quella della stabilizzazione del prezzo del petrolio e, secondo me, una delle cause del rialzo di oggi potrebbe essere legata a motivi speculativi sull’accordo petrolifero raggiunto ieri da 4 importanti produttori di petrolio (Arabia, Qatar, Venezuela e Russia) per frenare il calo dei prezzi del greggio che in un primo momento aveva deluso i mercati. A mente fredda - comunque – si è considerato realistico il cambio di d’atteggiamento dell’Arabia Saudita, che aveva imposto la politica degli aumenti produttivi per soffocare i produttori americani di petrolio che - grazie al fenomeno dello shale oil – si erano conquistati fette di mercato consistenti.
Naturalmente i mercati che sono stati più penalizzati – vedi il nostro indice – si sono avvantaggiati maggiormente di questo rimbalzo mostrando una forza relativa maggiore e a maggior ragione il settore bancario di cui è infarcito il nostro listino principale.
Ora, rimbalzi di questa portata, con volumi risibili hanno generalmente vita breve. O pensiamo veramente che quello che è successo sui mercati in questo inizio del 2016 è stato tutto uno scherzo?
Dal punto di vista tecnico abbiamo un mercato in forte trend e con una salita in accelerazione. Si è formato un PVP sulla parte alta della distribuzione (17.305) e una asimmetria negativa che potrebbe portare – nella seconda parte della giornata – a realizzi sui titoli che avevano e hanno recuperato maggiormente durante questa fase rialzista.
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Meno si rischia più si guadagna ...