21/11/2019, 14:57
Option club è arrivato al capolinea. Sono passati più di 8 anni da quando ho inserito il mio primo post su questo sito arrivando alla bellezza di 18.790. Era la fine di settembre del 2011, da allora molta acqua è passata sotto i ponti ed il trading con le opzioni è cambiato se non del tutto in buona sostanza. Molte delle mie intuizioni sviluppate in questi anni sono state scopiazzate in giro e goffamente ripresentate altrove.
Ho proposto molti esempi di strategie alcune semplici altre più complesse e di operatività quotidiana partendo dalla messa a mercato di ciascuna fino alla sua naturale scadenza. Ogni giorno ho cercato di analizzare il mercato con un occhio critico basandomi principalmente su strumenti che ho creato come fa qualsiasi buon artigiano. Insomma una operatività quotidiana a 360 gradi.
Ho cercato di trasmettere in modo efficace le mie esperienze e far capire come l’aspetto psicologico e la disciplina giochino un ruolo determinante nel successo di questa attività, convinto che esse determinino buona parte del rischio a cui il trader si espone.
In questo arco di tempo ho capito che l’approccio al trading delle persone è estremamente variegato e che ciascuno alla fine, nel bene o nel male, segue ciò che gli suggerisce la propria testa.
Ho verificato che ci sono persone che per definizione non possono e non potranno mai tirare un centesimo da questa attività, non perché non sanno o non comprendono la teoria delle opzioni, ma semplicemente perché non sono portati per questa attività.
Altri credono di conoscere la materia ma in realtà sanno davvero poco e, quel poco che sanno, è pieno di stereotipi che zavorrano la mente e impediscono una buona riuscita.
Beninteso, ognuno con i propri soldi può fare quello che vuole, ma la verità è che il trading con le opzioni è una attività difficile, che non si improvvisa, che richiede fortissime competenze e soprattutto due doti fondamentali: l’umiltà e la pazienza. A questo proposito mi viene in mente la scena del film «Karate Kid» nel quale il maestro Miyagi promette al giovane Daniel di insegnargli il karate e come primo allenamento gli affida il compito di lucidare un’enorme quantità di automobili. Dare la cera e togliere la cera. In apparenza questo lavoro sembra essere scollegato con le arti marziali, eppure, in un secondo momento, Daniel capirà quanto sia stato importante questo insegnamento per le sfide che lo attendevano.
Il concetto è molto semplice: se si ha la forza e la pazienza di resistere assumendo un atteggiamento mentale positivo nei confronti di situazioni apparentemente insignificanti, sì predispone la mente, non solo ad essere più ricettiva, ma anche a superare - allo stesso modo - situazioni difficili.
Tornando a noi. Ringrazio tutti per l’entusiasmo che mi avete sempre dimostrato e che state dimostrando anche in questa occasione ma come tutte le cose hanno un inizio e una fine. Questo tipo di esperienza, per quanto mi riguarda è finita, almeno nei modi e nei tempi portati avanti fino adesso. Ci sarà una evoluzione? Certo che ci sarà! State pur certi che non vi abbandonerò.
Antonio
Meno si rischia più si guadagna ...