STRATEGIE DI GAMMA

Premesso che sulla nostra borsa operano prevalentemente professionisti, ci dobbiamo domandare come mai Piazza Affari anche oggi ha guadagnato molto, ma molto meno di Francoforte (+2,9%) e Parigi (+2,5%).

A frenare l’indice Ftse Mib sono stati i titoli del settore bancario eppure lo spread btp bund è sceso sotto i 100 punti. Cosa sta succedendo? Perché in questa settimana che si è appena conclusa il Dax ha guadagnato il 6,8% mentre il nostro Ftse Mib soltanto l’1,8%?

Ancora… se questo rialzo è avvenuto dopo le parole di Draghi (e non è la prima volta che questo strano fenomeno di ipnosi collettiva si materializza per poi inevitabilmente sgonfiarsi) ci sono quantomeno parecchie ambiguità e contraddizioni che si sono appalesate durante la sua conferenza stampa.

attenzione, però. Molte delle società quotate sul DAX hanno come mercato preferenziale la Cina, per cui non è così anomalo che un taglio dei tassi di interesse in quel paese, avvantaggi soprattutto il Dax. Infatti, se il paragone, anziché col Dax lo fai con lo Stoxx ( che ha dentro molti bancari), il rapporto cambia. Aggiungi che il Ftse è stato appesenatito venerdì dalle pessime performance di unicredit e di luxottica. Nel merito, invece, anch'io penso che nella settimana che sta per iniziare ci saranno prese di beneficio.

Distribuzione dei volumi sul future dell’indice Ftse Mib di oggi lunedì 26 ottobre 2015 (aggiornamento delle 10.25).

Commento…

Il mercato si muove in uno stretto trading range ancora indeciso sul da farsi… naturalmente la compressione dei volumi apre la strada ad eventuali accelerazioni in un senso o nell'altro...

Distribuzione dei volumi sul future dell’indice Ftse Mib di oggi lunedì 26 ottobre 2015 (aggiornamento delle 15.40).

Put Call ratio, oggi siamo scesi per la prima volta sotto l’unità ciò significa che il quantitativo totale Put sulla scadenza corta risulta minore del corrispettivo quantitativo totale di Call

Differenziale di Open Interest di oggi lunedì 26 ottobre 2015.

Anche nella giornata odierna si vede benissimo l’intenzione degli operatori. Cosa che già avevamo registrato precedentemente.

Questa la strategia risultante dal differenziale di Open Interest oggi lunedì 26 ottobre 2015. La strategia risulta essere una Short Call. Quindi aspettiamoci ancora sofferenza sui mercati…

Posizioni nette strike per strike su scadenza corta per valutare i possibili supporti e resistenze.

Funzione di ripartizione e crossover.

Due cose da sottolineare:

• la prima è che il prezzo è sul crossover quindi in una posizione di equilibrio di mercato (i venditori di opzioni tentano di imbrigliare il mercato su questi prezzi in quanto a questo livello ottengono il massimo profitto);
  
  
• la seconda e che l’80% delle opzioni è OTM (normalmente questo valore è all’incirca del 70% quindi c’è un eccesso di venduto) proprio per questa ragione c’è una compressione momentanea della volatilità che potrebbe presto tornare ad innalzarsi. Prossimamente assisteremo a chiusure di posizioni short magari prima di qualche evento importante in programma.
  

Ancora una salita degli Open Interest sul future a riprova del fatto che i movimenti nell’ultimo periodo sono fatti quasi esclusivamente con questo strumento derivato segno evidente che le posizioni assunte non sono fatte per essere detenute nel tempo ma per essere smontate facilmente qualora ce ne fosse bisogno.

I provvedimenti annunciati da Draghi giovedì scorso sono stati una vera e propria dichiarazione di guerra monetaria. Il forte indebolimento dell’euro nei confronti delle altre valute ha imposto alle altre banche centrali di rispondere con una perfetta reazione a catena con analoghi provvedimenti per evitare avvitamenti recessivi dovuti a perdita di competitività ed importazione di deflazione.

Ci hanno già pensato senza aspettare un attimo le autorità monetarie cinesi che venerdì scorso hanno nuovamente tagliato i tassi di interessi (questa è la sesta volta consecutiva) inoltre hanno ridotto il tasso di riserva obbligatoria per le banche ed eliminato il limite massimo di tasso sui depositi, il tutto nel tentativo di sostenere l'economia.
Ma non è tutto. Questa settimana le autorità cinesi si riuniranno di nuovo per discutere del piano economico per i prossimi 5 anni ed è probabile che vareranno misure di stimolo fiscale.

Ne avevamo già parlato di come la mossa di Draghi ha di fatto legato le mani alla Yellen e alla Federal Reserve che adesso ci penseranno due volte prima di alzare i tassi di interesse per tornare alla normalità finanziaria. Un dollaro forte potrebbe penalizzare la fragile ripresa americana.

Possibili nuove misure di allentamento anche da parte della Bank of Japan, che si riunirà il prossimo 30 ottobre. I segnali di debolezza dall'economia nipponica e l'affievolirsi della possibilità del rispetto dei tempi previsti per il raggiungimento del target di inflazione stanno alimentando le attese di un incremento del Quantitative Easing entro fine anno.

Come è immaginabile una guerra combattuta a suon di allentamenti monetari con l’esplosione di bombe fatte di cartamoneta che in linea teorica dovrebbero risollevare le economie stremate da anni di congiuntura ma che inevitabilmente prenderanno la solita strada dei mercati finanziari.

Il “bubbone speculativo” già bello gonfio, rischia di ingrossarsi ulteriormente.