25/02/2019, 12:30
Ricchi premi e cotillons…?
I mercati si sono svegliati con il vento in poppa e stanno tentando di superare le ultime resistenze che li separano dai 3 massimi relativi fatti nell’ultimo trimestre dello scorso anno. L’euforia deriva dall’ottimismo profuso da Trump sulle trattative con la Cina per un accordo complessivo che ponga fine alla guerra commerciale e che scongiurerà l’aumento automatico dei dazi che entrerà in vigore il primo di marzo.
L’accelerazione positiva dei negoziati tra USA e Cina che già aveva spinto nella seduta di venerdì gli indici americani ha fornito oggi il "botto" per quelli cinesi con guadagni del 5,6%.
Anche i mercati europei sono particolarmente euforici e in particolar modo quello italiano che ha aperto con un gap up a causa dello scampato pericolo del downgrade sul rating sovrano del nostro paese. Come certamente sapete l’agenzia di rating Fitch, nonostante abbia emesso un giudizio negativo sul nostro paese, non ci ha declassato mantenendo il giudizio BBB e l’outlook negativo.
L’apertura positiva di oggi segue una settimana in cui i mercati mondiali sono stati abbastanza prudenti e non poteva essere altrimenti dopo la scalata senza soluzioni di continuità che ha portato a recuperare completamente quanto perso nella scoppola di dicembre. Ora, è chiaro che quando si scala velocemente una montagna un po’ di fiatone ti viene per cui bisognerebbe attingere ad altre notizie positive per poter superare definitivamente le resistenze che sono sul tavolo e che significherebbe - per gli indici americani – andare dritti dritti a sfondare i massimi storici.
Avevamo visto la settimana scorsa – a proposito della lettura degli Open Interest – che le mani forti non sembrano dare molto peso a questa euforia. E’ chiaro che l’atteggiamento potrebbe anche cambiare nei prossimi giorni e rappresentare l’innesco per l’ulteriore salto di qualità degli indici mondiali.
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Meno si rischia più si guadagna ...
