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Condannati a salire

Archiviate le scadenze tecniche di settembre, il nuovo copione sembra sempre lo stesso: mercati azionari in rialzo. E così, tutti e tre i principali indici americani (SP500, Dow Jones e Nasdaq100), hanno aggiornato ieri, per l’ennesima volta, il loro massimo storico con un Vix sceso nuovamente al di sotto quota 10 che storicamente è considerato un valore eccezionalmente basso. Naturalmente gli indici europei ed asiatici non sono stati da meno.

La domanda è: qual è il motivo di tanta tranquillità? Beh… gli ultimi dieci anni il credito e cresciuto dappertutto a un ritmo mai conosciuto in passato fino a perdere ogni riferimento con la realtà produttiva sottostante a causa della politica monetaria delle banche centrali che hanno creato moneta con straordinaria generosità. Fino a quando l'economia sarà schiacciata dalla finanza saranno inevitabili bolle speculative e quella che si sta creando è di enormi dimensioni che quando scoppierà travolgerà ogni cosa ma per il momento fino a quando la musica suona si è costretti a ballare. Stranamente mi ritornano in mente le parole pronunciate da Charles Prince, ex amministratore delegato della Citigroup il quale dichiarava a luglio 2007, quando era evidente che una crisi stava arrivando: “quando la musica si fermerà, in termini di liquidità, le cose diverranno complicate. Ma finché la musica suona, bisogna alzarsi e ballare. Per il momento, continuiamo a ballare”. Oggi si avverte la netta sensazione che stiamo ballando sul ponte del Titanic.

A proposito di Banche Centrali siamo alla vigilia di una importante riunione della FED chiamata ad affrontare il tema della normalizzazione delle condizioni monetarie: a quanto pare i mercati scommettono ancora su un prolungamento della tolleranza monetaria.

Aggiornamento ore 15.00

Piazza Affari si muove cauta, in linea con le altre borse europee, limitando i movimenti in attesa della Federal Reserve, che si riunisce per due giorni a partire da oggi per annunciare domani la sua decisione di politica monetaria. La banca centrale americana dovrebbe lasciare i tassi di interesse fermi ma potrebbe annunciare il tapering del bilancio, cioè la progressiva riduzione della montagna di titoli di stato che ora ha in mano, oltre che snocciolare le nuove previsioni su inflazione e Pil Usa.
In questo clima di attesa, l’indice Ftse Mib di Piazza Affari segna un +0,04% in area 22.374 punti, dopo una partenza in lieve ribasso. Poco mossi anche gli altri listini europei, con il Dax di Francoforte in calo dello 0,08%, il Cac40 di Parigi piatto con un +0,05% e l’indice Ftse100 di Londra in moderato rialzo (+0,29%).

Chiusura

L’indice Ftse Mib chiude a 22.425 punti (+0.27%) in una giornata caratterizzata da un’ oscillazione di entità modesta in attesa delle decisioni della Fed di domani. Come si vede dagli ultimi due profili c’è una compressione di volatilità e un certo equilibrio tra compratori e venditori stallo che domani potrebbe rompersi innescando una accelerazione del movimento dell’indice in uno dei due sensi di marcia.

Aggiornamento ore 14.35

Le borse navigano a vista in attesa dell’appuntamento questa sera con la FED.
Sapremo se e come la banca centrale USA intenderà portare avanti la cosiddetta normalizzazione monetaria che da una parte passa attraverso ritocchi a rialzo sui tassi di interesse e dall'altra l’inizio della riduzione del bilancio FED.
Per quanto riguarda quest’ultima si tratta di una serie cessioni dell’enorme montagna di titoli obbligazionari finiti nelle casse della FED nell'ambito delle manovre di Quantitative Easing adottate negli anni precedenti per fronteggiare gli effetti della crisi finanziaria scoppiata alla fine del 2006 negli Stati Uniti per i mutui dei subprime che ha portato poi alla recessione in tutto il mondo.
Dall’atteggiamento dei mercati sembrerebbe che la FED - per questioni contingenti – possa diluire ulteriormente il percorso verso la normalizzazione monetaria diventando di fatto più accomodante. Se così fosse si assisterà nei prossimi giorni ad un prolungamento della festa sui mercati finanziari. L’assoluta mancanza di timore per il futuro da parte degli investitori è fotografato anche dall’andamento dell’indice Vix (volatilità implicita delle opzioni a breve scadenza sull’indice SP500) ai minimi storici.
Inutile dire che una presa di posizione diversa da parte della FED rappresenterebbe un evento inatteso e potrebbe portare ad una correzione abbastanza significativa sull’azionario

Il bastone e la carota…

I mercati, che ieri sono rimasti incollati per l’intera seduta sulla parità ad aspettare che la FED rivelasse le sue decisioni circa il percorso futuro verso la normalizzazione monetaria, oggi sembrano tirare un sospiro di sollievo. La ragione è che si aspettavano un rallentamento nel processo di normalizzazione delle condizioni monetarie e invece banca centrale americana ha voluto inviare un messaggio di fermezza e anche la governatrice Yellen nella conferenza stampa – che solitamente ha avuto un tono pacato - si è espressa con toni piuttosto decisi.

In sintesi: confermato il tapering del bilancio FED. Si partirà da un riduzione di 10 miliardi al mese fino a fine anno a partire da ottobre, che aumenterà di 10 miliardi ogni tre mesi, fino a raggiungere il tetto di 50 miliardi mensili, soglia che verrà mantenuta finché il bilancio non tornerà a dimensioni normali.
Confermato anche il ritocco previsto per fine anno e i tempi per arrivare alla normalità del 3% per fine 2019.

Il messaggio complessivo per i mercati – pur essendo diverso dal solito - sembra impostato sulla fermezza come quella del timoniere che mantiene la barra dritta, nonostante il tempo inclemente, per portare la nave in porto.
E questo sicuramente ha avuto un effetto benefico sui mercati dopo una prima comprensibile sbandata.

Il buon momento delle borse europee potrebbe mantenersi e rafforzarsi ulteriormente a partire da oggi visto il calo dell’Euro e la chiusura degli indici americani di ieri.

Ecco cosa ci dice l’analisi degli Open Interest per la prossima scadenza. La strategia sembra essere una Long Butterfly asimmetrica centrata sui 22.500 punti e aperta a rialzo.
Il primo obiettivo per il nostro Ftse-Mib sembrerebbe essere 22.870 raggiunto ad ottobre del 2015, oltre il quale potrebbe poi volare fino a quota 24.000. Ma forse è meglio non correre troppo… accontentiamoci del primo step...

Situazione intraday

La pressione rialzista si mantiene stazionaria e ancora di buon livello quando siamo al giro di boa. Possibile superamento dei massimi attuali 22.435 punti di future.

Scusa Antonio, com'è la situazione del trading system, dovrebbe essere long, giusto?

Il trading system Trail è Long dall’11/09/2017 entrato a 21.901 punti stop iniziale a 21.543 ed è salito attualmente a 22.157 punti