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Situazione tecnica indice Ftse Mib

Trend di fondo di lungo periodo impostato a rialzo all’interno di un canale ben delineato dalle due trendline superiore e inferiore (punti 1 e 2). Dai massimi di inizio di maggio c’è stata una forte correzione che ha portato l’indice a rompere a ribasso il canale ascendente che lo accompagnava da più di un anno, raggiungendo il minimo di 21.122 punti il 29 di maggio; poi c’è stato un tentativo di rimbalzo iniziale che ha coperto circa il 40% della discesa precedente dopodiché ha ripreso la sua corsa a ribasso fermandosi di nuovo all’incirca sui minimi precedenti. Sembrerebbe la formazione di un doppio minimo che ha dato di nuovo una parziale carica a un indice Ftse Mib ancora frastornato che si è infranto sulla trendline inferiore del canale di lungo periodo.
Le due aree da monitorare sono ovviamente quelle dei minimi e dei massimi relativi (21.100 – 22.500). Nel primo caso ci sarebbe una conferma del movimento ribassista e si aprirebbe di fatto un’autostrada e i primi supporti sarebbero collocati molto lontano dai prezzi attuali, nel secondo caso verrebbe invece annullato lo scenario ribassista.

Situazione trading system Trail

Come sapete il trading system Trail è uscito in stop profit a 21.978 punti. Il trading system ha lavorato short fino a quando uno o entrambi i due livelli di uscita si sono verificati. Questi livelli nello short tendono ad abbassarsi a mano a mano che il tempo passa. In sostanza il sistema si comporta esattamente come dovrebbe comportarsi un trader professionista ossia lasciar correre i profitti e tagliare le perdite. Il primo ad andare sotto il prezzo è stato l’indicatore Min Max mentre l’altro, l’indicatore Trail, è rimasto ancora Short. Il motivo per cui il trading system Trail rimane al momento in posizione Flat.

Se l’indice dovesse comportarsi come il mese scorso, cosa dovremmo aspettarci?
Nel 76% dei casi avremmo una perdita e nel 47% dei casi questa risulterà maggiore del 5%.

Indicatore ADX su indice Ftse Mib

L’ADX misura la forza di un trend (linea viola) che in questo momento è in fase di contrazione. Il Positive Directional Indicator (+DI) (linea tratteggiata verde) ha incrociato dal basso verso l’alto il Negative Directional Indicator (-DI) (linea tratteggiata rossa) decretando un certo cambiamento della situazione di fondo. Questo non è in assoluto un cattivo segnale ma ha bisogno ancora di conferme in quanto – come detto - l’ADX è in contrazione.

Volatilità storica e percentili su indice Ftse Mib

L’ultimo valore di volatilità storica a 21 giorni si è attestato sui 23,5% valore che ha superato ampiamente la trend line superiore del canale laterale che accompagna la volatilità nell’ultimo anno. I percentili sono al 94,9% segnalano che la volatilità storica, nell’ultimo periodo, è in una situazione di eccesso.

Al momento il quadro per il prossimo mese sembra abbastanza delineato, c’è bisogno naturalmente di qualche conferma e nei prossimi giorni analizzeremo i movimenti degli Open Interest per vedere il posizionamento delle mani forti, tuttavia già possiamo dire che la scelta di strategie lateral rialziste per il mese di luglio sembra essere la scelta migliore.

Livelli importanti per i prossimi giorni per quanto riguarda l’indice Ftse Mib ottenuti dal suo profilo cumulativo degli ultimi 5 giorni di borsa.
Abbiamo nell’ordine:
1) il POC a 22.245 punti
2) livello 22.100 punti
3) livello 22.310 punti
4) livello 22.410 punti

Area di valore si estende da 22.080 a 22.335 punti (area di valore rappresenta l’area dove sono stati effettuati il 70% degli scambi), Le due estensioni superiore ed inferiore hanno più o meno la stessa lunghezza.

Commento di chiusura...

La prima seduta del nuovo mese borsistico si chiude in frazionale ribasso per Piazza Affari. L’indice Ftse Mib in calo dello 0,41% a 22.099 punti, dopo aver oscillato in giornata tra un minimo di 21.949 punti e un massimo di 22.199 punti. Pesano ancora i timori relativi alle tensioni commerciali tra America e Cina che sicuramente non favoriscono la presa di posizioni a rialzo sull’equity.
Tuttavia la nostra borsa si è comportata meglio rispetto alle principali borse del Vecchio Continente e a Wall Street (almeno fino a questo momento) soprattutto se si considera che oggi ci sono stati alcuni stacchi di dividendo importanti che in parte hanno pesato sulla performance complessiva (Poste Italiane, Snam, Stm, Terna e Telecom).

Il Poker dei dazi

Superato la scorsa settimana lo scoglio dei due importanti meeting delle principali banche centrali, la FED e la BCE e conosciuto l’evoluzione delle loro politiche monetarie per i prossimi mesi, i mercati si sono ritrovati velocemente tra le mani un’altra "patata bollente" e cioè l’inizio di una nuova e più vigorosa ondata di protezionismo americano.

La guerra commerciale sembra incancrenirsi e dopo i rispettivi dazi del valore di 50 miliardi di dollari tra America e Cina, è in arrivo quella più massiccia che riguarderà le auto di lusso il motivo per cui ieri c’è stata una frenata delle borse azionarie globali, con l’Europa che nel complesso ha perso intorno al punto percentuale. Il nostro indice Ftse-Mib si è salvato con una perdita contenuta (-0,41%), leggermente superiore al peso dei dividendi staccati da alcuni titoli importanti del listino.

A buttare il cerino acceso sulla tanica di benzina ci ha pensato come al solito Trump, che stanotte – a mercati chiusi - ha innalzato ulteriormente l’asticella dando mandato alla sua amministrazione di individuare altri prodotti cinesi per 200 miliardi di dollari su cui caricare un dazio del 10%.

Sembra di assistere a una partita di poker dove ad ogni giro – ognuno con le proprie carte e con i propri bluff vuole prendersi il piatto. Per il momento Trump sembra avere un servito in mano… ma non sempre può risultare vincente.

Open Interest Mibo luglio

Le Put OTM la fanno da padrone. Put Call ratio 3,7