SCADENZA DICEMBRE 2018
Inviato: 19/11/2018, 13:32
Il cucuzzolo della montagna
Chiusa la partita per quanto riguarda le scadenze di novembre, si apre ufficialmente la prossima scadenza che deve dirimere un importante arcano e cioè se la mini fase correttiva che ci ha portato a una sorta di equilibrio precario tra la voglia dei mercati di dare vita al classico rally di fine anno, archiviando tutte le ansie che ci ha riservato in quest’ ultima parte dell’anno, oppure una presa definitiva delle redini da parte dei ribassisti con inversione del trend di lungo periodo e inizio di uno stabile mercato orso.
Certo! La stagionalità depone a favore della prima ipotesi dove raramente questo appuntamento del rally di fine anno è stato mancato. C’è da dire però che la bilancia delle decisioni questa volta potrebbe pendere dalla parte delle vendite.
In primo luogo per la politica monetaria della FED che continuerà nella fase di normalizzazione monetaria con una stretta ulteriore dei tassi con un rialzo previsto proprio a dicembre, dopodiché seguiranno altri tre aumenti nel 2019.
Questo cosa significa? Significa che non c’è più convenienza a detenere i titoli azionari – per giunta ancora sui massimi storici dopo la lunga cavalcata che ormai dura da più di 10 anni – rispetto ai sicuri titoli di stato.
Possiamo dire – in tutta onestà – che il malato ormai è terminale. Bisognerà aspettare solo di sapere quando le mani forti toglieranno la corrente dalle macchine e conoscendoli hanno tutto l’interesse affinché l’ultima distribuzione possa essere affrontarla sul cucuzzolo della montagna.
Chiusa la partita per quanto riguarda le scadenze di novembre, si apre ufficialmente la prossima scadenza che deve dirimere un importante arcano e cioè se la mini fase correttiva che ci ha portato a una sorta di equilibrio precario tra la voglia dei mercati di dare vita al classico rally di fine anno, archiviando tutte le ansie che ci ha riservato in quest’ ultima parte dell’anno, oppure una presa definitiva delle redini da parte dei ribassisti con inversione del trend di lungo periodo e inizio di uno stabile mercato orso.
Certo! La stagionalità depone a favore della prima ipotesi dove raramente questo appuntamento del rally di fine anno è stato mancato. C’è da dire però che la bilancia delle decisioni questa volta potrebbe pendere dalla parte delle vendite.
In primo luogo per la politica monetaria della FED che continuerà nella fase di normalizzazione monetaria con una stretta ulteriore dei tassi con un rialzo previsto proprio a dicembre, dopodiché seguiranno altri tre aumenti nel 2019.
Questo cosa significa? Significa che non c’è più convenienza a detenere i titoli azionari – per giunta ancora sui massimi storici dopo la lunga cavalcata che ormai dura da più di 10 anni – rispetto ai sicuri titoli di stato.
Possiamo dire – in tutta onestà – che il malato ormai è terminale. Bisognerà aspettare solo di sapere quando le mani forti toglieranno la corrente dalle macchine e conoscendoli hanno tutto l’interesse affinché l’ultima distribuzione possa essere affrontarla sul cucuzzolo della montagna.