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Ed ora…?

Dopo il lungo ponte pasquale, riprendono oggi anche le borse europee ferme nella giornata di Pasquetta a differenza degli altri mercati mondiali.

Dopo una volata rialzista incredibile dei primi 4 mesi, nell’ultimo periodo - il mercato azionario globale - non sembra muoversi con la stessa convinzione. Mancano poche giorni al mese di maggio. Non un mese qualunque per gli investitori azionari dato che maggio rappresenta l’inizio di una tradizionale debolezza dei mercati tanto da meritarsi nel tempo l’antico adagio “Sell in may and go away”, ovvero “vendi a maggio e allontanati dai mercati”.

Sono detti che possano contare su una serie statistica rilevante, che in un certo qual modo li giustifica e permette di non catalogarli nella serie “bufale”. Dal 1960, il mercato azionario statunitense ha guadagnato lo 0,3% in media tra maggio e ottobre e il 7,5% da novembre ad aprile. Ecco perché il detto prende significatività.

I dati macro mostrano una economia globale stagnante e una probabile recessione nel medio periodo. Nonostante tutto le borse in questi mesi hanno sviluppato un trend rialzista senza precedenti. Come mai? La ragione è molto semplice: il cambio di rotta delle Banche centrali, che hanno abbandonato il loro percorso di normalizzazione della politica monetaria per rimettersi in posizione accomodante.

Ma l’aumento del debito che alimenta le illusioni non può durare all'infinito!

Continua sotto la parità la seduta di Piazza Affari, su cui pesa lo stacco di qualche dividendo. Molto bene i petroliferi, da Eni in giù, in scia alle decisioni dell'amministrazione Trump di porre fine alla deroga all'esenzione nei confronti degli otto paesi, tra cui l'Italia, che potevano ancora importare greggio iraniano (esenzione iniziata lo scorso mese di novembre). E così, a meno un’ora dall'apertura dei mercati americani, il nostro Ftse Mib segna 21.833 con un -0,33%.

L’indice Ftse Mib chiude a 21.896 con un -0,27% considerando lo stacco di qualche dividendo possiamo dire una chiusura in parità.

Messa la bandierina sulla vetta

Dopo il lungo ponte pasquale, anche le borse europee hanno ripreso ieri le contrattazioni unendosi agli altri mercati mondiali.

Abbiamo già detto come la volata rialzista fatta nei primi 4 mesi da parte di quasi tutti gli indici, non abbia nelle gambe la forza per continuare nella stessa direzione. Gli eccessi rialzisti cominciano a pesare.

Nonostante tutto, nella giornata di ieri, Wall Street - favorita da una trimestrale strepitosa da parte di Twitter (con una performance di oltre il 15%) - ha preso con decisione la via del rialzo condizionando la seduta europea nella seconda parte della seduta dopo una mattinata trascorsa in moderato ribasso.

E così l’indice Nasdaq100 ha ampiamente superato il precedente massimo storico, arrivando a 7.810,7 punti (+1,26%). Mentre per lo SP500 (+0,88%) manca veramente poco.

Il nostro Ftse Mib ha chiuso la seduta a -0,27% ma, considerando l’impatto negativo di mezzo punto percentuale che c’è stato ieri a causa dello stacco dei dividendi, è come se avesse guadagnato la stessa percentuale. Molto bene i petroliferi in scia alle decisioni dell'amministrazione Trump di inasprire le sanzioni contro l’Iran ponendo fine alle esenzioni concesse lo scorso mese di novembre ad otto paesi, tra cui l'Italia, che potevano ancora importare greggio iraniano.

Ora che è stata messa la bandierina sulla vetta la possibilità di una correzione è diventata più verosimile.

Al giro di boa questa la situazione per quanto riguarda il future sull’indice Ftse Mib: il prezzo sta esattamente sopra il voluminoso PVP... all'interno della "zona cuscinetto" quindi in perfetto equilibrio.

Indice del flusso di denaro (MFI) sul future dell’indice Ftse Mib

In questo momento ci troviamo poco sotto la “zona cuscinetto”…
Piazza Affari continua a viaggiare con una certa debolezza tanto che sul future, sia il CDV che il Trend Pressure, sono stati dall’ inizio della seduta relegati in territorio negativo.

Ore 16.47
Inserito vendita in apertura di un future grande a 21.270 punti

AZ13 ha scritto:Ore 16.47
Inserito vendita in apertura di un future grande a 21.270 punti

Eseguito!

L’indice Ftse Mib chiude a 21.724 punti (-0.79%). Dopo un avvio sotto la parità, insieme alle altre Borse europee, ha accelerato al ribasso in scia ai cali del comparto bancario fino alla fine della seduta recuperando qualcosa nel finale.

Dal punto di vista tecnico, oggi non c’è stata partita nel senso che per tutta la seduta abbiamo assistito a una certa debolezza del future tanto che alla fine – nonostante il leggero recupero dai minimi – sia il CDV che il Trend Pressure sono rimasti colorati di rosso. In più il prezzo è rimasto confinato al di sotto sia del voluminoso PVP posto a 21.365 sia sotto il VWAP a 21.340. La chiusura non depone bene per la prossima seduta a meno che l’apertura non si concretizzi una apertura in gap up al di sopra del PVP menzionato, ma ripeto… lo trovo poco probabile.