- Messaggi: 628
- Iscritto il: 22/10/2011, 1:32
- Località: Roma
Inserisco qui un mio piccolo contributo su alcuni concetti di statistica che dovrebbero essere noti a qualunque trader in opzioni che desideri svolgere quest'attività con piena consapevolezza.
Concetti che, come vedremo in un altro thread, risultano estremamente utili per comprendere aspetti molto importanti - nella nostra attività - come quello, ad esempio, della volatilità implicita.
Mi rendo conto che per tutti quelli che possiedono conoscenze esclusivamente riferibili agli studi di scuola secondaria superiore, o a quelli accademici nell'ambito di settori non di tipo tecnico-scientifici (umanistici, giuridici, ecc.), le conoscenze della statistica (ma anche del calcolo delle probabilità) non siano certamente tra queste.
Ciò, naturalmente, non è dovuto alle fatiche che tali studi comportano e che da "buoni studenti" - a suo tempo - si è voluto cercare di evitare. Tra i mali della scuola italiana, mi corre l'obbligo di dire, vi è anche questo, purtroppo: consegnare agli studenti una realtà esclusivamente di tipo deterministico (F=ma, per fare un esempio) "ignorando", invece, che la realtà nella quale viviamo è tutto tranne che deterministica. E' una realtà stocastica e, tanto per rimanere nell'ambito della fisica, una realtà che quando vuole indagare il micromondo atomico deve dotarsi degli strumenti della meccanica quantistica (che è una meccanica probabilistica) abbandonando quella più nota e longeva: la meccanica newtoniana (comunque valida, per l'indagine dei fenomeni meccanici del nostro quotidiano, ma solo in "prima approssimazione").
Ma tant'è! La mia speranza è che, quanto prima, i nostri giovani ricevano queste conoscenze e sviluppino, nel contempo, quelle indispensabili abilità e competenze per l'indagine dell'"incerta" realtà.
Concetti che, come vedremo in un altro thread, risultano estremamente utili per comprendere aspetti molto importanti - nella nostra attività - come quello, ad esempio, della volatilità implicita.
Mi rendo conto che per tutti quelli che possiedono conoscenze esclusivamente riferibili agli studi di scuola secondaria superiore, o a quelli accademici nell'ambito di settori non di tipo tecnico-scientifici (umanistici, giuridici, ecc.), le conoscenze della statistica (ma anche del calcolo delle probabilità) non siano certamente tra queste.
Ciò, naturalmente, non è dovuto alle fatiche che tali studi comportano e che da "buoni studenti" - a suo tempo - si è voluto cercare di evitare. Tra i mali della scuola italiana, mi corre l'obbligo di dire, vi è anche questo, purtroppo: consegnare agli studenti una realtà esclusivamente di tipo deterministico (F=ma, per fare un esempio) "ignorando", invece, che la realtà nella quale viviamo è tutto tranne che deterministica. E' una realtà stocastica e, tanto per rimanere nell'ambito della fisica, una realtà che quando vuole indagare il micromondo atomico deve dotarsi degli strumenti della meccanica quantistica (che è una meccanica probabilistica) abbandonando quella più nota e longeva: la meccanica newtoniana (comunque valida, per l'indagine dei fenomeni meccanici del nostro quotidiano, ma solo in "prima approssimazione").
Ma tant'è! La mia speranza è che, quanto prima, i nostri giovani ricevano queste conoscenze e sviluppino, nel contempo, quelle indispensabili abilità e competenze per l'indagine dell'"incerta" realtà.