Il calcolo del vomma (4)Procederemo così:
prima calcoleremo i termini d1 e d2. Quindi N(d1) ed N(d2), e poi il vomma.
Per il vomma, anche qui chiedo un atto di fede, si può dimostrare che esso vale:
fig17.png
dove V, come è stato detto nell'intervento precedente, è il vega. Quindi, dopo aver calcolato d
1 e d
2, calcoleremo il vomma per ogni opzione.
Allora, vediamo il foglio.
fig10.png
Sono indicate le formule che abbiamo prima anticipato. Non ho visualizzato quelle presenti in B34, B35 e B36 in quanto sostanzialmente analoghe a quella presente in B33. In B38 e in B39, per verificare che le formule fossero corrette, ho provveduto ad utilizzarle per il calcolo del prezzo di una call e di una put, strike 2650. Come si può osservare nella chain, celle D13 e J13, i valori sono sostanzialmente equivalenti.
Le formule, pertanto, dovrebbero ben funzionare.
In colonna G ed M, come mostrato dalla figura, è stato calcolato il vomma. Come si può osservare esaminando la formula contenuta nella cella M3, questa greca è uguale al prodotto tra d
1, d
2 e il vega. Il tutto fratto la volatilità implicita. Una sola attenzione: mentre i fattori d
1, e d
2 sono gli stessi per tutte le opzioni, il vega e la volatilità implicita, invece, devono essere quelli inerenti quell'opzione.
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