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Vega in funzione della VI e dello strike
Cominciamo col vega.
Per la scelta degli strike ho operato nel seguente modo:
- mi sono centrato sull'attuale atm, 2500 circa;
- ho considerato solo quegli strike con le due ultime cifre pari a "00"; ho escluso quelli le cui ultime cifre erano "25" o "75" per poter indagare, in questo modo, un'escursione più ampia della variabile "strike". In sostanza ho utilizzato un incremento di 50 punti.
Scelgo la put, come tipo di opzione; ma i risultati, come abbiamo appena visto, sarebbero gli stessi se scegliessi una call.
Ecco il foglio risultante.
Piuttosto che realizzare un grafico nello spazio (il lettore tenga conto che un riferimento cartesiano nel piano non è più sufficiente, in quanto le variabili sono tre, ora), opto per una famiglia di curve parametriche, dove il parametro è il valore dello strike. La variabile delle ordinate, la y, rimane il vega e quella delle ascisse, la x, resta la VI.
Ecco il grafico.
Nonostante i colori siano di aiuto, trattandosi di 21 curve ho preferito scrivere, a fianco a ciascuna di queste, il valore dello strike a cui la curva si riferisce. Spero aumenti la leggibilità.
Ed ora facciamo qualche osservazione. La VI dell'atm (2550), attualmente, quota 22,13%. Se ci spostiamo 100 punti sopra, abbiamo 19,71%; mentre, 100 punti sotto, abbiamo 24,96%. Considerando questo intervallo di VI, gli strike candidati ad apprezzarsi meglio grazie ad un aumento di volatilità sembrano i 2350-2400-2700-2750.
Comunque, a beneficio di chi volesse approfondire, aggiungo anche lo skew di VI per gli strike più vicini, sopra e sotto, all'atm.
Cominciamo col vega.
Per la scelta degli strike ho operato nel seguente modo:
- mi sono centrato sull'attuale atm, 2500 circa;
- ho considerato solo quegli strike con le due ultime cifre pari a "00"; ho escluso quelli le cui ultime cifre erano "25" o "75" per poter indagare, in questo modo, un'escursione più ampia della variabile "strike". In sostanza ho utilizzato un incremento di 50 punti.
Scelgo la put, come tipo di opzione; ma i risultati, come abbiamo appena visto, sarebbero gli stessi se scegliessi una call.
Ecco il foglio risultante.
fig19.png
Piuttosto che realizzare un grafico nello spazio (il lettore tenga conto che un riferimento cartesiano nel piano non è più sufficiente, in quanto le variabili sono tre, ora), opto per una famiglia di curve parametriche, dove il parametro è il valore dello strike. La variabile delle ordinate, la y, rimane il vega e quella delle ascisse, la x, resta la VI.
Ecco il grafico.
fig20.png
Nonostante i colori siano di aiuto, trattandosi di 21 curve ho preferito scrivere, a fianco a ciascuna di queste, il valore dello strike a cui la curva si riferisce. Spero aumenti la leggibilità.
Ed ora facciamo qualche osservazione. La VI dell'atm (2550), attualmente, quota 22,13%. Se ci spostiamo 100 punti sopra, abbiamo 19,71%; mentre, 100 punti sotto, abbiamo 24,96%. Considerando questo intervallo di VI, gli strike candidati ad apprezzarsi meglio grazie ad un aumento di volatilità sembrano i 2350-2400-2700-2750.
Comunque, a beneficio di chi volesse approfondire, aggiungo anche lo skew di VI per gli strike più vicini, sopra e sotto, all'atm.
fig21.png
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