La richiesta che più spesso viene fatta a chi parla di correzioni di strategie è quella riguardante, non già la qualità della correzione, ma il timing della correzione da apportare alla strategia di partenza.
In altre parole si sente spesso dire: “quando devo correggere la strategia?”
Ebbene, non esiste una risposta univoca a questa domanda che possa racchiudere tutte le varie casistiche. La variabile che entra in gioco e che fa la differenza è la propensione personale al rischio.
Faccio un esempio: immaginiamo che due persone aprano uno Short Straddle e incassino entrambi 2000 euro di premio, 1000 sulla Call e 1000 sulla Put; e che nel tempo il mercato si è mosso in una direzione ben precisa.
Sappiamo che all’inizio essendo il Delta neutrale - con questa strategia - quello che perdiamo da una parte lo recuperiamo dall’altra in termini di direzionalità. Ma a poco a poco che ci allontaniamo dalla zona di neutralità – senza mettere in gioco correzioni – la situazione cambia in modo non più proporzionale.
E’ come se avessimo due masse dello stesso peso (1000 Kg), che ad ogni step variano con la stessa proporzione: la massa A aumenta di un 10% e la massa B cala sempre di un 10%. Il peso complessivo delle due masse tende a crescere in modo non lineare.
Quindi un conto è intervenire a 5° passaggio, un conto è intervenire a 10° passaggio. Tutto dipende dalla propensione che uno ha al rischio.
In altre parole si sente spesso dire: “quando devo correggere la strategia?”
Ebbene, non esiste una risposta univoca a questa domanda che possa racchiudere tutte le varie casistiche. La variabile che entra in gioco e che fa la differenza è la propensione personale al rischio.
Faccio un esempio: immaginiamo che due persone aprano uno Short Straddle e incassino entrambi 2000 euro di premio, 1000 sulla Call e 1000 sulla Put; e che nel tempo il mercato si è mosso in una direzione ben precisa.
Sappiamo che all’inizio essendo il Delta neutrale - con questa strategia - quello che perdiamo da una parte lo recuperiamo dall’altra in termini di direzionalità. Ma a poco a poco che ci allontaniamo dalla zona di neutralità – senza mettere in gioco correzioni – la situazione cambia in modo non più proporzionale.
E’ come se avessimo due masse dello stesso peso (1000 Kg), che ad ogni step variano con la stessa proporzione: la massa A aumenta di un 10% e la massa B cala sempre di un 10%. Il peso complessivo delle due masse tende a crescere in modo non lineare.
Quindi un conto è intervenire a 5° passaggio, un conto è intervenire a 10° passaggio. Tutto dipende dalla propensione che uno ha al rischio.
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Meno si rischia più si guadagna ...