DICEMBRE 2015

L’open Interest del future dicembre che ricordo è correlato positivamente con il prezzo del sottostante – nonostante la sonora discesa - è rimasto invariato.

Questo significa che i rialzisti non hanno chiuso le posizioni.

Per completezza riporto la funzione di ripartizione con il punto di crossover aggiornata a oggi giovedì 3 dicembre 2015 e le posizioni nette strike per strike per capire i possibili supporti e resistenze.

Al momento i CFD mostrano una ulteriore flssione… staremo a vedere

Distribuzione dei volumi sul future dell’indice Ftse Mib di oggi venerdì 4 dicembre 2015 (aggiornamento ore 10.05)

Distribuzione dei volumi sul future dell’indice Ftse Mib di oggi venerdì 4 dicembre 2015 (aggiornamento ore 10.40)

Commento…

Formato un voluminoso PVP a quota 22.040 che rappresenta lo spartiacque tra un recupero e un ulteriore affondo…

Eseguiti al momento:

Nel commento di ieri – prima della conferenza stampa di Draghi - avevo preannunciato in modo molto categorico quali sarebbero state le reazioni del mercato se le misure deliberate dalla BCE fossero state di un certo tipo.

Le 3 possibilità sul tappeto:

La prima: (quella che chiamo del nulla di fatto!) misure di almeno 15 punti base di taglio al tasso praticato sui depositi delle Banche presso la BCE e almeno 15 miliardi di estensione della somma mensile acquisti di titoli. Queste misure erano state ampiamente scontate dal mercato per cui avremmo visto - a limite - qualche rialzo seguito quasi subito da prese di beneficio.

La seconda: misure superiori a quelle trapelate dagli organi di stampa e quindi non scontate dai mercati; in questo caso avremmo assistito ad una accelerazione significativa a rialzo di tutti i principali listini europei.

La terza: quella che in effetti si è concretizzata ieri, taglio dei tassi sui depositi presso la BCE di 10 punti base e nessun aumento della somma massima mensile di acquisto di titoli, rimasta ferma ai 60 miliardi. Spostato solo in avanti il termine della fine del QE da settembre 2016 a marzo 2017.

Ieri, non appena ha iniziato a parlare Draghi intorno alle 14.30, c’è stato il sell off dei mercati europei. Ora, senza tanti giri di parole, risulta strano che Draghi facesse finta di non sapere che le misure adottate avrebbero fortemente depresso i mercati, soprattutto dopo aver caricato - seppur indirettamente - attese tanto elevate. Come mai Draghi non è stato in grado di mantenere queste aspettative?
Bhe… la ragione più probabile potrebbe essere quella che all’ultimo minuto più di qualche membro del Direttorio della BCE si sia tirato indietro.
Se questa ipotesi fosse vera, la credibilità della BCE e in particolar modo di Mario Draghi presso i mercati sarebbe minata.

Quello di cui sono rimasto stupito è il contagio del sell off ai mercati americani con un SP&500 che ha perso -1,44% che - per questo indice - non sono bruscolini. Visto l’impennata del cambio euro/dollaro mi sarei aspettato quanto meno un contenimento delle perdite. Soprattutto perché - anche nella giornata precedente – l'indice aveva perso terreno.

Se poi Draghi cerca di fare ma, soprattutto, la Germania blocca tutto il possibile ( basta vedere a chi è in mano l'organo di vigilanza e che sta facendo di tutto per bloccare i trasferimenti nell'economia reale - principalmente nel nostro paese vista la struttura creditizia ) ... quindi possiamo già immaginarci gli effetti di un nuovo rallentamento mondiale stimato.