fara15 ha scritto:Vai Giangi continua a postare in tranquillità io ti seguo fin dall'inizio e continuerò a farlo.
Approfitto per chiedere ad Antonio:
- quando dice che la gestione del rischio non risulta proporzionato al rendimento, se era riferito al prezzo delle opzioni vendute in periodo di bassa volatilità.
- quando è il momento di intervenire per centrare questo tipo di strategia: ogni 2% di variazione del sottostante oppure intervenire con il future in prossimità degli strike delle opzioni vendute. Quale delle 2 metodologie è da preferirsi.
- che ne pensi di abbinare questo tipo di strategia ai corsi che già tieni mensilmente? 2 oppure 4 volte all'anno con scadenze semestrali oppure trimestrali.
Buona domenica
Prima mi riferivo al fatto che in generale non è saggio rischiare molto per ottenere poco anche se le probabilità risultano favorevoli. Quello che ci deve guidare nelle nostre scelte operative è il valore atteso positivo.
Posso anche mettere in piedi ogni mese una strategia che abbia l’80% di probabilità di essere chiusa in profitto, ma se le poche volte che perdiamo ci rimettiamo più di quanto abbiamo guadagnato precedentemente, sul lungo periodo non andiamo da nessuna parte.
Quando si fanno strategie scoperte Theta positive Vega e Gamma negative – a mio avviso – è d’obbligo utilizzare i futures a protezione per tanti motivi, uno in particolare: a parità di Delta i futures presentano minor rischio.
Tanto per fare un esempio se si vende una Call 22.250 con Delta -0,40 la CCG ti chiede circa 5.600€ di margini mentre se si vende un mini (Delta -0,40) la CCG ti chiede circa 2.500€ di margini (meno della metà). Questo significa che l’organo garante della solvibilità dei contraenti in derivati ritiene più pericolosa la vendita allo scoperto di una opzione piuttosto che di un future a parità di Delta.
Proprio per tale pericolosità questo tipo di strategie deve essere condotta in maniera dinamica cercando di ribilanciare il Delta ogni volta che si allontana dalla neutralità.