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FEBBRAIO 2016

Sezione dedicata alla discussione di strategie complesse che possono riguardare anche l'utilizzo combinato di opzioni e futures per creare figure sintetiche
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AZ13

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Re: FEBBRAIO 2016

Messaggio16/01/2016, 17:51

Il compito di un buon option trader in questo momento è quello di capire se siamo arrivati o no al fondo del barile. Bhè una prima risposta l’abbiamo data nel senso che non si intravedono segnali che ci possano far pensare ad un imminente rimbalzo tecnico.
La domanda quindi è: dove si potrà spingere questo crollo ammesso che la discesa possa proseguire? Come al solito ci vengono in aiuto gli Open Interest.
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AZ13

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Re: FEBBRAIO 2016

Messaggio16/01/2016, 17:58

La zona fortificata riguarda gli strike 18.500/18.000/17.000 con il primo in pole position. Occorre – a mio avviso - ancora “giocare in difesa” e non anticipare il mercato pensando che i prezzi siano allettanti: accendere una torcia per farsi luce in una polveriera non è mai una buona idea!

Del resto quando i mercati azionari continuano a superare giorno dopo giorno le deviazioni standard a ribasso come se fossero linee disegnate sulla sabbia un motivo ci deve essere!

Aver realizzato nella giornata di venerdì nuovi minimi relativi su tutti i principali indici occidentali fa si che il trend di breve sia ancora negativo e saldamente in mano ai ribassisti. Per avere un’inversione almeno momentanea di questa tendenza, occorre che i minimi tengano e sviluppino volumi su livelli di supporti importanti.
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m.pierluigi77

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Re: FEBBRAIO 2016

Messaggio16/01/2016, 21:58

Ciao Antonio, faccio alcune considerazioni :
1. Il put call ratio è salito a 2 in un solo giorno e guarda caso sui minimi di periodo
2. Sulla scadenza di Marzo a 19.000 abbiamo oltre 20.000 put , il valore più alto presente su tutte le scadenze
3. L'open interest del future salito di circa 1000 contratti sicuramente a copertura delle put itm aperte giovedì scorso e quindi non tanto da impaurire chi è posizionato a 19.000.
Queste considerazioni secondo te non sono sufficienti per propendere ad un rimbalzo. ?
Grazie
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frankenstein

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Re: FEBBRAIO 2016

Messaggio17/01/2016, 0:30

Mi pare che la certezza di un immediato rimbalzo non ci sia come ha evidenziato Az postando il grafico degli OI e quello riguardante il PVP e VWAP.
Si notano pero' colonne di OI a livello 18500-18000 e crossover a 20000.
Una strategia che permette di sfruttare un possibile rimbalzo con rischio ben definito (in questo periodo aspetto senza dubbio da ricercare per dormire serenamente....) e' proprio lo spread di call proposto da Az che crea un'area di guadagno e di perdita ben definite e non e' significativamente danneggiata da variazioni della volatilita'.
Quindi se ad esempio l'indice si portasse verso i 18500 e ci si convincesse di un possibile rimbalzo (magari per formazione di un grosso PVP nella parte bassa), bisognerebbe comprare una call 18500 e vendere la 19000. Inoltre per recuperare un po di premio ha senso vendere (magari non immediatamente) una call 20000 eventualmente protetta dall'acquisto di una call 20500 (se si e' particolarmente ottimisti e prudenti).
A questo, se si fosse convinti che almeno per il momento la discesa fosse finita, si potrebbe forse aggiungere, se non sbaglio, la vendita di una put 18000 o 17500 con conseguente ovvio aumento del rischio. Quest'ultima operazione, dal punto di vista teorico e' del tutto sconsigliabile?
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AZ13

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Re: FEBBRAIO 2016

Messaggio17/01/2016, 13:05

m.pierluigi77 ha scritto:Ciao Antonio, faccio alcune considerazioni :
1. Il put call ratio è salito a 2 in un solo giorno e guarda caso sui minimi di periodo
2. Sulla scadenza di Marzo a 19.000 abbiamo oltre 20.000 put , il valore più alto presente su tutte le scadenze
3. L'open interest del future salito di circa 1000 contratti sicuramente a copertura delle put itm aperte giovedì scorso e quindi non tanto da impaurire chi è posizionato a 19.000.
Queste considerazioni secondo te non sono sufficienti per propendere ad un rimbalzo. ?
Grazie


Buondì, anche se in borsa nulla può essere escluso a priori, i fatti sono oggettivi e parlano chiaro.

Se guardiamo il nostro indice dal punto di vista grafico ci accorgiamo che ultimamente si sono verificati almeno due break out ribassisti.

  • Il primo avvenuto il 7 di gennaio 2016 con le rotture dei due minimi rispettivamente del 29 settembre 2015 (2) e del 14 dicembre 2015 (3).
  • Il secondo capitato il 14 gennaio 2016 con la rottura del minimo del 24 agosto 2015 (1).

La rottura a ribasso di un triplo minimo di una congestione che dura da parecchio tempo non è una cosa da prendere sottogamba e non ha bisogno di conferma perché di fatto quest’ultima già c’è stata. Semmai sono gli altri indici a dover confermare la rottura. Ma si sa che il nostro mercato tende ad anticipare…

L’aumento del Put/Call ratio balzato prepotentemente a rialzo sta a significare la volontà di coprirsi da eventuali ulteriori ribassi. Non siamo in un mercato a volatilità decrescente e con un trend a rialzo consolidato in cui il Put/Call ratio crescente ci indica un aumento di posizioni sul fisso. Ricordiamo sempre che gli istituzionali non sono scalper…

Il fatto di prendere posizioni prevalentemente con le opzioni e non con il future sta a significare che il trend a ribasso potrebbe essere consolidato e di lungo periodo.

Poi, tentare di prendere per il manico un coltello che sta cadendo è una operazione comunque molto rischiosa…
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m.pierluigi77

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Re: FEBBRAIO 2016

Messaggio17/01/2016, 15:36

Grazie Antonio, oggi ho appreso altri concetti soprattutto che la lettura va fatta dinamicamente e su più variabili. Un solo dubbio mi resta. Poiché le opzioni vanno lette sia dalla parte venditrice che acquirente, coloro che le hanno vendute a chi si sta proteggendo da un ribasso, dovrebbe nelle prossime sedute, se si dovesse scendere ancora far lievitare l'open interest del future. ?
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AZ13

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Re: FEBBRAIO 2016

Messaggio17/01/2016, 17:27

m.pierluigi77 ha scritto:Grazie Antonio, oggi ho appreso altri concetti soprattutto che la lettura va fatta dinamicamente e su più variabili. Un solo dubbio mi resta. Poiché le opzioni vanno lette sia dalla parte venditrice che acquirente, coloro che le hanno vendute a chi si sta proteggendo da un ribasso, dovrebbe nelle prossime sedute, se si dovesse scendere ancora far lievitare l'open interest del future. ?


E' quello che teoricamente dovrebbe succedere. ;)
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AZ13

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Re: FEBBRAIO 2016

Messaggio17/01/2016, 17:29

Analisi della Volatilità

Abbiamo visto come – dal punto di vista grafico - l’indice FTSE MIB abbia violato a ribasso i minimi che lo tenevano inserito in un trend laterale di lungo periodo.

Oltre a questo elemento, per capire bene dove sta andando il mercato affinché si possa mettere in piedi una opportuna strategia, è necessario fare anche un’analisi della volatilità del sottostante.
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AZ13

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Re: FEBBRAIO 2016

Messaggio17/01/2016, 17:32

Prendendo come punto di riferimento la chiusura di venerdì scorso 15 gennaio 2016, la volatilità storica a 35 giorni dell’indice FTSE MIB è risultata pari al 25,12% mentre la volatilità implicita ATM delle opzioni che scadono il terzo venerdì del mese di febbraio 2016 (quindi con lo stesso intervallo di tempo: 35 giorni) è di 30,10%.

Questo significa che il mercato sta scontando un aumento di quasi 5 punti percentuali di volatilità entro la data del 19 febbraio 2016 giorno di scadenza delle opzioni. Lo stesso discorso lo troviamo a maggior ragione sulla scadenza più importante di marzo; la volatilità storica a 63 giorni è pari a 22,34% mentre la volatilità implicita ATM delle opzioni MIBO di marzo è pari a 28,09%: il mercato qui sconta addirittura un aumento di circa 6 punti percentuali di volatilità (5,75%).

Inutile ricordare qui la correlazione inversa esistente tra l’andamento della volatilità e tendenza dell’indice per cui a un innalzamento della volatilità corrisponde una discesa dell’indice e viceversa, come mostrato in figura.
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AZ13

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Re: FEBBRAIO 2016

Messaggio17/01/2016, 17:54

Ora, se andiamo ad osservare i percentili della volatilità storica a 35 giorni per capire a che punto stiamo in termini relativi, ci accorgiamo che questi presentano un valore intermedio cioè pari al 50% per cui possiamo affermare che questo tipo di volatilità - negli ultimi 100 giorni - non risulta troppo elevata.
La volatilità (linea amaranto), è ancora situata all'interno del canale dei percentili 20/80

Questo cosa significa? Significa che in questo momento sono favorite tutte le strategie che si basano sull’acquisto di volatilità in quanto possono essere costruite a prezzi ancora abbordabili cosa che invece diventa estremamente costosa nelle fasi conclamate di ribasso.
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