FEBBRAIO 2016

Domanda:
chiedo se esiste un livello calcolato di volatilità alta per cui si può dire di poter iniziare a vendere put otm visto che stiamo attraversando un periodo del genere...........un pò come dire se esiste una funzione di ripartizione della volatilità che permetta di decidere il momento esatto poter essere sicuri quasi al 100%,
grazie

La volatilità deve essere valutata in termini relativi e non assoluti. Quindi non esiste un valore tale che faccia dire che siamo arrivati sul “cucuzzolo della montagna”. Ci sono strumenti (regressione lineare, percentili di volatilità ecc.) che misurano quando la volatilità si discosta di molto dal suo valore medio e, visto che essa ha la caratteristica “mean reversion” cioè della tendenza a ritornare verso il suo valore medio nel corso del tempo, questi strumenti risultano molto utili.

Buongiorno Antonio, una domanda probabilmente sciocca, ma ilbello di questo forum è togliersi tutti i dubbi senza vergogna: i giorni di borsa chiusa come i we e le festività incidono sul decadimento temporale delle opzioni? In linea di principio direi sì maqualcosa non mi convince..

Grazie,

Distribuzione dei volumi sul future dell’indice Ftse Mib di oggi venerdì 29 gennaio 2016 (aggiornamento ore 16.00)
Commento…


La distribuzione resta simmetrica favorito il ritorno verso il VWAP.

Buongiorno Antonio, una domanda probabilmente sciocca, ma ilbello di questo forum è togliersi tutti i dubbi senza vergogna: i giorni di borsa chiusa come i we e le festività incidono sul decadimento temporale delle opzioni? In linea di principio direi sì maqualcosa non mi convince..

Grazie,

Certo che incide! Pesa la volatilità che diminuisce e te ne accorgi il venerdì sera quando il Market Maker prezza la volatilità implicita minore (il flusso informativo infatti durante il weekend è inferiore rispetto a quello che si ha durante le normali sedute di borsa) e poi c’è il tempo che passa scandito dal Theta.

Distribuzione dei volumi sul future dell’indice Ftse Mib di oggi venerdì 29 gennaio 2016 (aggiornamento ore 16.00)
Commento…


La distribuzione resta simmetrica favorito il ritorno verso il VWAP.

Distribuzione dei volumi sul future dell’indice Ftse Mib di oggi venerdì 29 gennaio 2016 (aggiornamento ore 16.40)
Commento…


Come volevasi dimostrare! Ritorno del prezzo sul VWAP.

buon fine settimana a tutti !!

Distribuzione definitiva dei volumi sul future dell’indice Ftse Mib di oggi venerdì 29 gennaio 2016

Commento…

Chiusure positive per tutti i principali listini europei. Il Ftse Mib ha messo a segno un +2,57% a 18.657 punti e questa volta e tra le prime della fila.
Le piazze del vecchio continente hanno beneficiato delle mosse di politica monetaria della Bank of Japan che ha aumentato gli stimoli monetari tagliando a sorpresa il tasso sui depositi dal +0,1% al -0,1%. In aggiunta la Peoples Bank of China ha poi iniettato nel sistema economico del paese altri 100 miliardi di yuan con una operazione di breve termine.

Sempre più le banche centrali dettano i ritmi delle borse: una specie di girotondo monetario che alla fine porterà “tutti giù per terra” come dicevamo quando eravamo bambini.

Nel pomeriggio il Ftse Mib ha incrementato i rialzi in scia alla forte positività delle Borse americane dopo il dato sul Pil del 4ª trimestre che nella lettura preliminare ha registrato un'espansione dello 0,7% al di sotto del consenso che - come avevamo anticipato questa mattina - era posto a +0,8%.

Anche qui la solita solfa! Dopo questo dato, che denota una significativa contrazione della crescita statunitense, gli operatori vedono allontanarsi il prossimo rialzo dei tassi da parte della Federal Reserve.
Signori! “Altro giro altra corsa!”
Dal punto di vista tecnico abbiamo avuto per l’intera giornata una distribuzione simmetrica con il centro impostato sull’area 18.500. Alla fine, nonostante la chiusura nei pressi dei massimi dovuta più che altro alla cavalcata di Wall Street, è rimasta tale con un PVP a 18.575 punti e un VWAP a 18.520 punti

Nella giornata di venerdì c’è stata una reazione positiva generalizzata delle principali piazze finanziarie che durante la settimana erano state imbrigliate in un movimento a pendolo e che ha permesso di chiudere l’ottava – tranne il Ftse Mib - in frazionale rialzo. Le ragioni di questo rimbalzo sono diverse.

• La prima riguarda la mossa di politica monetaria da parte della Bank of Japan che ha aumentato gli stimoli monetari tagliando a sorpresa il tasso sui depositi dal +0,1% al -0,1%.
  
  
• La seconda e che il petrolio è risalito al di sopra dei 34 dollari al barile sulle voci di imminenti tagli produttivi di OPEC e Russia per rianimare i prezzi.
  
  
• La terza, riguarda il dato sul Pil del quarto trimestre statunitense. La crescita è risultata inferiore alle attese (+0,7% anziché +0,9%) e poiché questo dato, denota una significativa contrazione della crescita statunitense, gli operatori vedono allontanarsi il prossimo rialzo dei tassi da parte della Federal Reserve.
  Ciò ha messo le ali agli indici americani che hanno guadagnato oltre due punti percentuali chiudendo sui massimi di giornata e soprattutto rompendo a rialzo la zona di congestione che si era venuta a creare tra compratori e venditori dopo le ultime rovinose cadute.

Ora si tratta di vedere per quanto riguarda la prossima settimana se il trend a ribasso tenderà ulteriormente a indebolirsi oppure se riprenderà vigore rompendo i minimi di periodo.

Affidiamoci dunque alla lettura degli Open Interest per vedere se è cambiato qualcosa nell’atteggiamento dei big investors nei confronti del mercato. Partiamo dal differenziale di Open Interest degli ultimi due giorni che ci dice cosa hanno combinato gli operatori nella giornata di venerdì.

La prima cosa che salta subito agli occhi è la scarsezza di volumi sulle Mibo: troppo pochi per far variare lo scenario di fondo del mercato che rimane impostato a ribasso.
La seconda cosa che notiamo sono le due colonne di Put più alte. Una OTM 149 contratti e una ITM di 141 contratti: evidentemente una posizione in Spread di Put a debito.
La terza cosa che notiamo è la chiusura di alcune posizioni sulle Call OTM.

Il risultato di questa giornata ci consegna una strategia Short Put centrata sui 19.000 punti forse per sfruttare l’effetto inerziale del recupero avvenuto venerdì ma come ripeto i volumi non fanno testo!