Anche l’indice azionario SP500 è arrivato al test dell’importante resistenza grafica di 1.950, che già 3 volte – come evidenziato dal grafico - ha respinto nell’ultimo periodo i tentativi di recupero del maggiore listino americano.
Ora, normalmente un livello di resistenza è tanto più attendibile quanto più sono le volte che il prezzo - una volta raggiunto la resistenza - non riesce a superarla. E soprattutto - una volta “bucata” dal basso verso l’alto - dovremmo assistere al cosiddetto “breakout” con una forte esplosione di volatilità e un aumento considerevole di volumi; il livello di resistenza, poi, per il principio di intercambiabilità diventerà supporto.
Ecco! Tutto questo ieri non c’è stato. Anzi lo SP500 dopo un massimo a 1971,4 ha chiuso i battenti 1945,2 con un -0,38% e comunque la salita non è stata accompagnata da volumi.
Perché sto sottolineando questo aspetto? Perché questo fatto non è da poco conto in quanto la chiusura al di sopra dei 1950 avrebbe significato un segnale rialzista di inversione di breve periodo, che avrebbe avuto come obiettivo immediato i 2.000 punti e soprattutto il recupero di livelli assai vicini ai massimi assoluti (area 2.080 linea tratteggiata verde). Anche qui, abbiamo bisogno di ulteriori conferme e in ogni caso è valida al momento l'ipotesi di triplo massimo.