08/06/2017, 17:51
Commento di chiusura giovedì 8 giugno 2017
Dopo le fibrillazioni dei giorni scorsi, dovute anche alla possibilità di un voto anticipato, Piazza Affari sembra tirare un sospiro di sollievo. Trainata dalle banche, la piazza milanese cresce dell’1,46%, facendo meglio delle altre Borse europee.
L’aumento di volatilità sul nostro mercato non è stato causato quest’oggi, come tutti si aspettavano, dalla riunione della BCE e dal discorso di Mario Draghi ma dal fatto che il “patto” a 4 per la riforma elettorale non ha retto al primo voto segreto: un emendamento di Fi passa contro il parere della commissione. Voi mi direte cosa centra? Beh… allontanando le elezioni politiche anticipate e quindi la possibilità del governo Gentiloni di proseguire il suo mandato fino alla naturale scadenza della legislatura non viene visto male dalle borse tanto più che ci sarebbe la possibilità di fare una legge di bilancio seria e non annacquata da promesse elettorali.
Dal punto di vista tecnico c’è stata una prima parte della seduta il cui movimento era sostanzialmente laterale. Poi, all’improvviso, il derivato si è portato a ridosso della soglia dei 21.000 punti fino a superarla di slancio fino a un massimo di 21.100. Da questo livello – visto anche il balzo di 400 punti – e per giunta poco prima della conferenza stampa di Draghi si è ridimensionato andando nei pressi del VWAP.
La segnalazione che il CDV restava abbondantemente in territorio positivo poco sotto i massimi, nonostante il ritracciamento poneva le basi ad una chiusura sulla parte alta della distribuzione cosa che effettivamente è avvenuta.
Il VWAP si ferma a 20.900 e il PVP a 20.985 punti e siccome i prezzi battuti nel finale sono al di sopra di questi livelli significa che c’è stata una certa accettazione dei valori.
Alla fine anche il CDV ha concluso la sua corsa sui massimi.
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Meno si rischia più si guadagna ...