SCADENZA LUGLIO 2017

Commento ore 9.40 di oggi martedì 18 luglio 2017

Piazza Affari in calo in avvio di seduta: il Ftse Mib scivola a quota 21.403,73 punti (-0,38%). In scia alla chiusura invariata di Wall Street e quella in calo per la Borsa giapponese che ha ripreso oggi le contrattazioni dopo la chiusura per la festività del "Marine day". A Tokyo, l'indice Nikkei ha archiviato la giornata a quota 19.999,91 punti (-0,59%).
Il future sull’indice Ftse Mib tende a stabilizzarsi sul PVP che coincide anche con il VWAP a quota 21.365 punti. Il CDV si è negativizzato ma sta recuperando terreno.
Questo significa che molto probabilmente dopo la fase di assestamento potrebbe risalire fino alla parità...

Aggiornamento ore 10.30

L’indice Ftse Mib come preannunciato ha recuperato terreno ed è tornato sulla parità e con esso anche il future.
Se dovesse superare il POC di ieri potrebbe accelerare...

Considerazioni di ordine generale

L'interruzione da parte del Ftse Mib della fase laterale che durava da tempo e che aveva costretto ad un estenuante trading range ha portato le quotazioni ad allungare il passo oltre la soglia dei 21.500 punti che però, nelle ultime sedute, sembra opporre una certa resistenza al suo superamento.
Le porte - a mio avviso - rimangono ancora aperte ad evoluzioni positive nel breve con obiettivo i massimi dell'anno segnati a maggio poco oltre la soglia dei 21.800 punti con possibili estensioni inerziali verso la soglia psicologica dei 22.000 punti. Naturalmente - vista la stagionalità poco favorevole per i mercati azionari che, per ovvie ragioni, porta a una rarefazione degli scambi e le incognite che aleggiano sulle prossime mosse delle Banche Centrali - ci potrebbero essere incrementi anche sostanziali della volatilità con cambi di rotta anche repentini e poco giustificati dal punto di vista tecnico, perciò il mio consiglio è sempre quello di adottare una certa prudenza nelle posizioni di portafoglio attuando strategie coperte.

Aggiornamento ore 15.35

Il future dell’indice Ftse Mib alle 12.30 in concomitanza con la negativizzazione del CDV ha intrapreso la strada del ribasso. Tuttavia la distribuzione appare non sbilanciata e quindi simmetrica (PVP e VWAP affiancati) per cui sono favoriti i ritorni verso il centro.

Commento di chiusura martedì 18 luglio 2017

La giornata odierna si chiude con qualche presa di profitto per le Borse europee che pagano dazio davanti al nuovo prepotente rally da parte dell'euro. In chiusura il Ftse Mib ha ceduto lo 0,59% a 21.358 punti. Il motivo? Il nuovo stop del Congresso contro lo smantellamento dell’Obamacare che ha indebolito il dollaro facendo schizzare l'euro fino a quota 1,158.
L’altra ragione è l’avvicinamento dell'appuntamento con la Bce che giovedì - anche se in molti non si aspettano importanti novità sul fronte dei tassi, durante la conferenza stampa il presidente Mario Draghi potrebbe accennare a un possibile avvio prematuro del tapering dato che recentemente a margine di riunioni non formali ha cominciato a tastare il polso del mercato. La mia opinione - che deriva più dal buon senso che altro – è che Draghi farà passare tutta l’estate e forse a settembre qualcosa sul tapering è possibile che dalle sue labbra trapeli.
Come detto, alla fine in effetti il future Ftse Mib ha tentato di ritornare al centro della distribuzione operazione solo parzialmente riuscita. In compenso in chiusura sono entrati gli istituzionali con volumi imponenti che hanno creato un nuovo PVP a quota 21.275 con una evidente asimmetria positiva nella distribuzione che ha riportato la quotazione del derivato a pochi passi dal VWAP.

ciao

in questo momento a me sembra più significativo il livello di 21500 come area di max riferita al fib, i 21800 dell'indice sono stati fatti il 16/5 prima di un sostanzioso stacco dividendi che rende meno confrontabile il valore attuale dell'indice con il max di 21800...per cui farei discendere maggioriconseguenze dalla tenuta o meno dell'area 21500 piuttosto che dal test dei 21800, che cmq potrebbero avere una valenza dal punti di vista psicologico.

La ragione sta nella debolezza del biglietto verde

Il grafico che vedete è quello del cambio EUR/USD che ieri ha superato anche l’ostacolo di 1,15 facendo segnare un massimo a 1,1583 con la chiusura più alta fatta registrare a partire da maggio 2016 quando raggiunse il top da cui partì una forte onda correttiva che lo spinse per tutto il resto dell’anno fino a toccare i minimi a 1,04. Dall’inizio dell’anno il cambio EUR/USD si è inserito in un canale ascendente che mostra una certa forza relativa dell’euro nei confronti del dollaro che ieri ha subito un’accelerazione a causa della rottura.
Sarebbe interessante capire come mai in quest’ultimo periodo gli operatori coinvolti - e qui parliamo di grandi istituzioni - stanno vendendo dollari e acquistando euro.
E’ probabile che la ragione sia dovuta - così come ho detto nel commento di chiusura di ieri – al nuovo stop del Congresso contro lo smantellamento dell’Obamacare da cui attingere parte delle risorse finanziarie per dare corpo alle promesse elettorali di Trump in campo economico. In più ci sono gli ultimi dati macro che segnalano un rallentamento della crescita e dell’inflazione negli USA dati che nei giorni scorsi la stessa Yellen ha avuto difficoltà a farli passare come eventi fugaci.

Aggiornamento ore 13.50

Dollaro debole significa vantaggio competitivo delle imprese americane nei confronti di quelle europee nel commercio internazionale e difatti tutti gli indici del vecchio continente hanno chiuso ieri in negativo, oltretutto dopo aver recuperato terreno nel finale in seguito al buon andamento di Wall Street.
Il nostro Ftse-Mib – rispetto agli altri indici - ha limitato il calo a poco più di mezzo punto percentuale quindi mantiene una certa forza relativa mentre il Dax – nel cui paniere sono presenti molte industrie votate all’export - ha pagato il dazio più grande con una chiusura di -1,25%.

La domanda è: la situazione è destinata a perdurare? Intanto domani c’è l'appuntamento con la Bce e quindi credo che dalle parole di Mario Draghi nel corso della conferenza stampa qualcosa sulla forza dell’euro nei confronti del dollaro trapelerà; poi non credo che possa – soprattutto per questo – esprimersi su un possibile avvio prematuro del tapering sarebbe un “autogol” clamoroso! Credo invece che Draghi possa salomonicamente rimandare tutte le decisioni alla prossima riunione in programma per settembre facendo passare tranquillamente tutta l’estate per cui mi aspetto - se non una correzione del cambio EUR/USD - un suo ridimensionamento tanto più che siamo arrivati su resistenze importanti e questo potrebbe favorire il mercato azionario che potrebbe ritornare a correre.
Intanto oggi si viaggia inevitabilmente sulla parità.

Aggiornamento ore 16.00
Segnalo CDV tornato positivo dopo l’apertura di Wall Street.

Chiusura mercoledì 19 luglio 2017

L’indice Ftse Mib chiude a +0.57% a quota 21.478 punti recuperando esattamente la perdita di ieri.