06/12/2017, 13:45
Innescata la nuova miccia
Non c’è nulla da stupirsi se ci sono alcune prese di beneficio dopo l’approvazione al Senato USA della riforma fiscale generosa per le imprese e piuttosto inconsistente per i cittadini.
Quello che preoccupa, semmai, è il disastroso atteggiamento in politica estera dell’uomo dai capelli rossi forse gasato dai recenti successi. Oltre alla delicata questione della Nord Corea adesso ha pensato bene di andare a rompere le uova nel paniere anche in medio-oriente con il trasferimento dell’ambasciata USA da Tel Aviv a Gerusalemme. La questione è di sostanza e riguarda il riconoscimento unilaterale della città santa come capitale dello Stato di Israele. L’America romperebbe così l’unità della comunità internazionale, per la quale lo status definitivo della città santa - sede delle tre grandi religioni monoteiste – doveva essere deciso in un negoziato tra palestinesi e israeliani, come prevedono gli accordi di Oslo. Nonostante il rischio molto concreto di far riesplodere il conflitto tra israeliani e palestinesi e la messa in subbuglio tutto il mondo arabo, la Casa Bianca non sente ragioni e tira avanti, del resto Trump è uomo che non ha timore di sfidare il mondo, come ha fatto ripetutamente in questi dieci mesi di governo.
E’ naturale dunque che come si suole dire: il “piatto piange”
Meno si rischia più si guadagna ...