12/01/2018, 10:55
L’inarrestabile ascesa
Mercoledì sembrava che gli indici americani volessero scaricare un po’ di ipercomprato e invece dopo aver assistito a un quasi nulla di fatto con uno striminzito -0,11% e dopo le 6 sedute consecutive rialziste del nuovo anno dove il principale indice americano lo SP500 aveva guadagnato 2,88%, ieri i mercati americani con un balzo poderoso e corale hanno confermato la loro forza e soprattutto hanno allontanato definitivamente ogni ipotesi correttiva. E così sono stati aggiornati nuovamente i massimi storici dando per scontato il proseguimento dell’euforia irrazionale del momento.
E in Europa? Beh… tranne il nostro indice che nell’ultimo periodo si sta comportando meglio di Wall Street, gli ingranaggi sembrano un po’ arrugginiti. Ieri, ancora una volta sia il Dax tedesco che l’indice globale delle blue chips europee Eurostoxx50, hanno chiuso con il segno meno allontanandosi ulteriormente dai massimi fatti registrare ad inizio settimana.
La ragione di questa divergenza è dovuta da una parte all’aumento dei rendimenti dei titoli di stato per il fatto che probabilmente la BCE sarà obbligata a fare marcia indietro sulla sua politica monetaria accorciando i tempi di una possibile normalizzazione e dall’altra la forza dell’euro che si è riportato stabilmente sopra 1,20 contro il dollaro e che sembra non fermarsi.
Questo spiegherebbe anche il motivo per cui il nostro indice si muove in netta controtendenza.
Oggi le borse europee sono partite tutte in positivo ma occorrerà tenere d’occhio la forza dell’euro che condizionerà la restate parte della seduta.
Meno si rischia più si guadagna ...