SCADENZA FEBBRAIO 2018

Antonio, se non chiedo troppo sarei curioso di leggere una tua interpretazione dell'open interest attuale. Grazie

Credo che ti riferisca alla scadenza corta quella dl 16 di febbraio! Beh le posizioni sono tutte rialziste. Il Put Call ratio è 2,1 il che significa che per ogni Call ci sono due posizioni di Put soprattutto OTM a copertura di operazioni long effettuate sul fisso. Molte Call ITM coperte dal future. Del resto le due strategie perseguite dagli istituzionali in questa fase sono: Bull Call Spread a debito o Bull Put Spread a credito.

In linea teorica – dunque – ogni correzione dovrebbe essere comprata.

Antonio, se non chiedo troppo sarei curioso di leggere una tua interpretazione dell'open interest attuale. Grazie

Credo che ti riferisca alla scadenza corta quella dl 16 di febbraio! Beh le posizioni sono tutte rialziste. Il Put Call ratio è 2,1 il che significa che per ogni Call ci sono due posizioni di Put soprattutto OTM a copertura di operazioni long effettuate sul fisso. Molte Call ITM coperte dal future. Del resto le due strategie perseguite dagli istituzionali in questa fase sono: Bull Call Spread a debito o Bull Put Spread a credito.

In linea teorica – dunque – ogni correzione dovrebbe essere comprata.

Grazie

Commento di chiusura di oggi giovedì 25 gennaio 2018

L’indice Ftse Mib chiude a 23.719 punti (+0.41%).
E’ stata una seduta a due facce quella di Piazza Affari dopo un inizio di giornata all’insegna del rialzo e in ripresa rispetto alla lieve e fisiologica correzione dei giorni scorsi per scaricare il forte ipercomprato che si è venuto a creare dopo lo spunto rialzista delle ultime settimane, ha subito – in concomitanza con la conferenza di Mario Draghi e con un euro ancora in ascesa – una battuta di arresto tanto da rimangiarsi buona parte di quello che aveva accumulato nella mattinata. Il Ftse Mib future (scadenza marzo 2018), dopo un’apertura a quota 23.585, si è portato rapidamente sui massimi di giornata a 23.815 punti prima di stornare e ritornare a ritestare i livelli di apertura da dove è iniziata una rapida ripresa che ha spinto i prezzi a superare in chiusura addirittura il VWAP collocato a quota 23.710 punti. La situazione tecnica rimane positiva ma, prima di poter tentare un ulteriore allungo, è necessaria una fase laterale di consolidamento.

Differenziale Open Interest di ieri con relativa strategia (solo posizioni OTM)
Apertura di posizioni sulle Call e chiusura delle Put (segnale di blocco momentaneo della prosecuzione rialzista)

Sotto abbiamo la situazione complessiva (OTM + ITM)
si nota la chiusura di posizioni di Call ITM

Complessivamente la situazione rimane impostata a rialzo. Crossover a sinistra del prezzo per cui ci sono molte Call ITM con una percentuale superiore a quelle OTM. Le prime sono state naturalmente coperte dal future. Chi la fa da padrone sono le Put OTM con una percentuale del 65% sul totale e che sono visibili anche ad occhio nudo: coprono gli acquisti massicci fatti dall'inizio dell'anno sull'azionario. Le Put ITM sono quasi inesistenti.
Naturalmente stiamo parlando delle opzioni Mibo in scadenza a febbraio.

L’Open Interest sul future scadenza marzo 2018, dopo un movimento rialzista che è stato necessario per coprire le Call che di volta in volta andavano ITM, si sono stabilizzate sui massimi di periodo.

A guardare queste posizioni verrebbe voglia di mettersi pesantemente a rialzo , tuttavia bisogna tenete presente che il movimento a rialzo è stato già effettuato e quello che vediamo è il risultato di questo movimento. Una cosa è certa! Difficile con queste posizioni che il mercato possa minimamente scendere. La situazione a mio avviso più probabile è un movimento laterale di consolidamento su questi valori fino alla scadenza di febbraio. Si vede benissimo che il vantaggio sopra quota 24.000 al momento non produce più un effetto positivo per gli istituzionali.
Naturalmente qualsiasi situazione di storno rappresenta un’occasione per riposizionarsi a rialzo in virtù del quadro di Open Interest disegnato.

La strategia che risponde maggiormente in questa fase è il Bull Call Spread a debito con l’opzione venduta con strike 24.000 mentre l’altra – quella comprata – leggermente ITM – diciamo 23.500 punti. Si potrebbe costruire anche un Bull Put Spread a credito che ha un profilo di pay off analogo. In questo caso si vende una Put ATM e ci si protegge con l’acquisto di una Put OTM.

Profilo di mercato sul Ftse Mib relativo a tutta la settimana.
Si nota una zona di resistenza in corrispondenza del POC 23.840, una zona di accumulo in corrispondenza dell’area 23.750 per cui sembrerebbe che l’indice in questa fase voglia colmare la parte intermedia.

Pressure e CDV alle ore 12.00.
la lancetta segna bullish