SCADENZA FEBBRAIO 2018

Ore 16.40
Inserito acquisto in apertura di un future grande a 22.805 punti

Ore 16.40
Inserito acquisto in apertura di un future grande a 22.805 punti

Eseguito in extremis

VIX, mai così alto nell’ultimo anno.

Inizia male la settimana: l’indice Ftse Mib chiude a 22.821 punti (-1.64%).

Nella tabella ci sono tutte le operazioni effettuate. In evidenza i contratti eseguiti oggi.
Sotto abbiamo la strategia risultante.
Quando si indovina tutto i risultati si vedono... l'utile è salito a 2.175€. Alla fine ho dovuto acquistare un future per neutralizzare la strategia. Avrei potuto anche continuare a vendere le Put 22.500 ma la volatilità implicita che possedevano non era poi così alta per cui ho optato - appunto - per il future.

La strategia non dovrebbe avere grossi problemi dal punto di vista gestionale. A ribasso si può solo guadagnare. A rialzo aumenta il valore temporale tanto che la linea a scadenza offre un picco di massimo guadagno in corrispondenza dello strike 23.500.
La condizione più penalizzante – si fa per dire – risulta essere quella di uno stallo che – arrivati a questo punto - mi sembra quantomeno improbabile.

Il VIX è arrivato a 34%...

E' l'inizio di un nuovo bagno di sangue opzionisti a parte ?

Antonio, ricordo quando dicesti che il crollo del bitcoin sarebbe probabilmente stato l'evento scatenante una bella correzione dei mercati ...
Mi sa che ci hai visto giusto

Antonio, ricordo quando dicesti che il crollo del bitcoin sarebbe probabilmente stato l'evento scatenante una bella correzione dei mercati ...
Mi sa che ci hai visto giusto

Il mercato cercava una scusa per scendere, bitcoin gliela data, mi pare che a livello numerico lo scoppio della bolla sulle monete virtuali non abbia di per sè causato danni, è stato più un impatto psicologico.
A inizio anno, in fila per il check in in aeroporto avevo dei ragazzi vicino che compravano litecoin tramite una app, quando si arriva a questo è chiaro che il mercato è saturo.

Sarà l'inizio della fine?

Tutti noi pensavamo a una correzione ma non di questa portata. Wall Street ha vissuto una seduta a dir poco drammatica.
Le vendite sull’azionario sono state copiose e violente e hanno riportato alla mente le giornate successive al crack della banca d’affari americana Lehman Brothers una delle principali cause della crisi vissuta in questi anni che, dopo aver messo in ginocchio gli Stati Uniti, ha affossato l’Europa e il mondo intero.

Eppure già avevo messo in guardia da una possibile scoppio della bolla giusto il mese scorso:

Chi fa questo mestiere di professione deve essere per forza lungimirante. In questo momento la preoccupazione degli investitori – a differenza del sottoscritto - sembra essere quella di non farsi sfuggire l’occasione di guadagnare saltando sul treno del trend rialzista. Si aumenta allegramente l’esposizione con strumenti a leva indifferenti ai segnali di pericolo che l’enorme indebitamento mondiale, salito ben oltre i livelli precedenti il crollo del 2008, dovrebbe evidenziare. Bisogna invece in questa fase cercare di minimizzare i rischi che potrebbero derivare da un eventuale scoppio della bolla speculativa che è stata gonfiata oltre ogni misura. Qui non si tratta di una semplice correzione delle borse ma di un collasso dell’intero sistema.

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