SCADENZA MARZO 2018

Sulla base del principio del minor rischio=maggior guadagno, a una settimana dalle scadenza non diventa però difficile correre al riparo in caso di uno scoppio di volatilità e quindi non sarebbe più coerente chiudere?
Fatto salva poi l'abilità nel centrare i timing di ingresso, che in questa domanda non considero.

Sulla base del principio del minor rischio=maggior guadagno, a una settimana dalle scadenza non diventa però difficile correre al riparo in caso di uno scoppio di volatilità e quindi non sarebbe più coerente chiudere?
Fatto salva poi l'abilità nel centrare i timing di ingresso, che in questa domanda non considero.

Il ragionamento è valido qualora carne intorno all'osso c’è ne sia poca, perché a fronte di un Theta relativamente basso si è esposti a un Gamma relativamente alto. In questi casi bisogna minimizzare il rapporto Gamma / Theta. Come fare? O neutralizzando il Gamma con chiusure di posizioni short o aumentando il Theta aggiungendo valore temporale al portafoglio. Per una serie di ragioni ho preferito scegliere la seconda strada.

Oggi solo operazioni di apertura finalizzate all'aumento del valore temporale del portafoglio.

Ecco quanto incassa in più la strategia in termini di punti ogni giorno che passa se il mercato rimane senza fare grossi exploit. A mano a mano che ci avviciniamo a scadenza diminuisce anche la volatilità implicita delle opzioni facenti parte del portafoglio.

Commento di chiusura di oggi giovedì 8 marzo 2018

Il Ftse Mib ha chiuso la seduta con un rialzo dell'1.15% a 22.731 punti nel giorno dell'appuntamento con la Banca centrale europea.
Aver ribadito a non dare per scontato che i tassi in Europa debbano per forza salire presto e che da parte della BCE continua il costante monitoraggio dei dati economici e in ogni caso si è pronti a mutare l’orientamento della politica monetaria se si presentasse la necessità, è stato gradito dal mercato. La precisazione da parte di Mario Draghi è stata necessaria in quanto dal comunicato è sparito la frase relativa all'eventuale incremento del QE in termini di entità e durata qualora l’outlook dovesse peggiorare.

Tecnicamente analizzando i volumi del future sull'indice Ftse Mib si nota benissimo il cambiamento di sentiment da parte degli operatori in concomitanza con il discorso del presidente della BCE Mario Draghi. Rimane comunque una distribuzione bi – modale con la possibilità di riempire il vuoto tra i due PVP visibili.

Sterzata della Bce… ma non troppo!

La soluzione politica italiana per risolversi ha bisogno di tempi lunghi per cui l’atteggiamento dei mercati sembra al momento orientato all’indifferenza una sorta di accantonamento momentaneo per vedere successivamente cosa uscirà fuori dalle consultazioni.
Ieri la giornata è stata galvanizzata dalla riunione mensile della BCE. Chi si aspettava una resa di Draghi nei confronti del rigore tedesco rimuovendo anzitempo le politiche accomodanti, si sbagliava. Il comunicato è stato in verità leggermente meno accomodante che in passato nel senso che l'Eurotower ha cancellato dal comunicato il cosiddetto easing bias sul quantitative easing. Tradotto in italiano, significa che è giunto al capolinea l'impegno ad accelerare il ritmo e la quantità degli acquisti nel caso in cui «le prospettive diventassero meno favorevoli». Pertanto, anche se il comunicato non è un'inversione a U, né sposta di fatto il baricentro dell'Eurotower sul versante dei falchi, e conferma come ormai la giostra del Qe stia compiendo gli ultimi giri. Perciò Draghi - in conferenza stampa - si è subito indaffarato a togliere importanza alle modifiche comunicative, insistendo sul fatto che la crescita europea si sta rafforzando, ma l’inflazione strutturale resta deludente ed ancora lontana dall’obiettivo del 2% per cui le politiche accomodanti rimangono sostanzialmente invariate .
Ciò ha permesso alle borse europee di chiudere la giornata in discreto rialzo, intorno al punto percentuale di recupero.

Sul fronte guerra commerciale, Trump ha firmato ieri l’ordinanza, fissando gli importi della tassa su acciaio ed alluminio ai livelli annunciati, prevedendo tuttavia esenzioni per alcuni paesi limitrofi. Ciò ha permesso ai principali indici americani di chiudere in rialzo la seduta.
La settimana dunque si avvia a concludersi senza patemi d'animo in modo positivo.

Situazione distributiva al giro di boa. Si nota un voluminoso PVP in basso nel profilo a livello 22.655 che potrebbe innescare qualche reazione vista anche l’asimmetria positiva che si è venuta a creare. Del resto sia il Trend Presure sia il CDV navigano in territorio positivo.

Come volevasi dimostrare.

Nasdaq 100: sfondati i massimi storici

Oggi nessuna operazione per quanto riguarda la strategia seguita in una giornata in cui l’indice chiude sulla parità a 22.745 punti (+0.06%).
Naturalmente visto che il mercato è rimasto sostanzialmente fermo abbiamo raccolto parte del valore temporale dettato dal Theta e in più il leggero calo della volatilità implicita che si è verificato. Il profitto di conseguenza è aumentato e – quando mancano 4 giorni di operatività piena - ci siamo fermati sul picco di massimo guadagno a scadenza.
Meglio di così non poteva andare…