SCADENZA MAGGIO 2018

Guardate la linea del CDV se rimane così non c'è speranza....
il significato è che la forza ribassista è ancora forte in un contesto di pressione stabilizzata.

Nonostante il buon andamento degli indici americani che stanno bissando la buona prestazione di ieri, l’indice milanese non accenna ancora a nessun recupero.

L’indice Ftse Mib chiude a 24.033 punti (-0.96%) con gli investitori che guardano alla situazione politica dopo il via libera di Silvio Berlusconi all'ipotesi di governo tra M5S-Lega e l'avvio del dialogo tra Salvini e Di Maio. Lo spread tra Btp e Bund è in netto rialzo a 139,40 punti base. La chiusura è stata tutto sommato discreta visto che il future si è posizionato al di sopra dei cospicui volumi sviluppati in area 23.600 forse più per la buona performance dei mercati americani che per merito nostro.

Riporto come al solito il cronologico con in evidenza le operazioni di oggi e la relativa strategia.

Il conto va pagato

Non è un caso che da quando si è cominciato a capire che un possibile governo giallo verde avesse qualche chance di fattibilità i mercati hanno reagito in maniera veemente dandoci anche ieri un secondo segnale negativo dopo quello della vigilia. Dobbiamo ringraziare il momento storico diverso rispetto a quello vissuto nel 2011 e ancora per fortuna siamo sotto l’ombrello protettivo di Draghi e della BCE ma questo è lo scenario che ci aspetta quando diverranno evidenti le contraddizioni programmatiche e capiremo che non viviamo nel paese dei balocchi.
Mentre tutti gli indici delle borse europee hanno viaggiato per tutta la giornata con moderata positività, il nostro indice Ftse Mib è stato il peggior perdendo circa un punto percentuale e perdendo definitivamente quello smalto che aveva in più rispetto agli altri indici fino alla scorsa settimana. E’ evidente che i mercati stanno già scontando le preoccupazioni di un programma decisamente costoso perché unisce le due costose promesse preelettorali di Salvini e Di Maio in grado da sole di mettere a soqquadro i conti pubblici.
Prova ne sia che il nostro spread BTP-Bund ha continuato a salire anche ieri chiudendo a 139 punti base aumentando di 17 punti in una sola seduta.
Questo significa che non basta sbraitare per risanare i conti e che soprattutto nessuno è disposto più a pagare il conto al posto nostro.

Attenzione al POC di ieri collocato a 23.960 punti dell’indice Ftse Mib. Un suo eventuale superamento a ribasso provocherebbe un’accelerazione ribassista. Per il momento tutto è calmo e fio a quando l'indice si muove sopra questo livello non c'è da preoccuparsi.

Dopo una partenza in leggero recupero sotto la spinta delle buone chiusure delle borse europee con in testa l’indice tedesco Dax, che è tornato da qualche giorno a dettare i ritmi rialzisti con performance molto convincenti, la nostra borsa si è subito afflosciata e il derivato dell’indice Ftse Mib dopo la prima mezzora a dato segnali di cedimento con la negativizzazione sia del Trend Pressure sia del CDV. E' importante la tenuta di questo livello che corrisponde al POC di ieri, altrimenti una sua ulteriore discesa innescherebbe un'accelerazione di tipo ribassista.

Intanto le borse azionarie USA sembrano ritornate a riproporsi alla grande. L’indice SP500, con una seduta tutta al rialzo (+0,94%), è riuscito a superare definitivamente da una parte la trendline discendente che partiva dagli ultimi massimi assoluti di fine gennaio scorso e dall'altra l’ultimo massimo relativo del 18 aprile che aveva bloccato il rimbalzo precedente. A questo punto lo SP500 sembra avere un’autostrada davanti non solo per raggiungere l’obiettivo intermedio è 2.800 punti, ma anche di raggiungere di nuovo i massimi storici ed eventualmente superarli.

Dopo la formazione di un PVP a quota 23.620 punti la situazione sembra migliorare. E' possibile il riempimento delle due zone di volumi che si sono sviluppate.

Segnalo formazione di un PVP a quota 23.735 punti