30/05/2018, 9:50
La toppa si nota ancora più del buco.
Che qualcosa si sia rotto è ormai sotto gli occhi di tutti. Per chi ha seguito in questi giorni i mercati si è reso conto che l’Italia (e in misura minore la Spagna) sta contagiando oltre se stessa anche il resto dei mercati e l’epilogo è stato ieri con una giornata di vendite generalizzate su tutti i mercati e che ha riguardato praticamente la maggior parte degli asset finanziari.
Ieri c’è stata una fuga massiccia dal debito italiano, con vendite cospicue sui nostri titoli di stato, con lo spread Btp/Bund che ha toccato 320 punti, registrando un balzo di oltre 80 punti rispetto alla chiusura del giorno precedente. Il rendimento del decennale italiano ha raggiunto il 3,4%, per poi ridiscendere al 3,14% (il giorno prima era 2,68%).
L’effetto Cottarelli che doveva calmare le acque ha avuto invece l’effetto contrario. Per rendersi conto di cosa sia effettivamente successo basta confrontare l’esplosione del rendimento del titolo di stato italiano a due anni, che si è portato al 2,75% dal livello di 0,89% del giorno prima. Stiamo parlando di 300%. Ora, considerando che i titoli a scadenza breve rappresentano una cartina al tornasole sul rischio di tenuta del paese debitore e della possibilità che il debitore possa diventare insolvente ieri, il mercato – di fatto – ha percepito questo stato di cose.
Naturalmente la speculazione ci sguazza dentro… ma del resto è il loro mestiere e anche in un certo senso il nostro.
Meno si rischia più si guadagna ...