L’America non basta…
Mentre gli indici europei arrancano, quelli americani tentano di aggredire di nuovo i massimi storici cosa che è riuscita già al tecnologico Nasdaq100 che ha raggiunto quota 7.210 e alzato di nuovo l’asticella dei massimi storici.
Ci sono essenzialmente due motivi che trainano l’azionario a stelle e strisce e che tra l’altro è sottolineato anche dalla continua discesa dell’indice Vix andato sotto i 12 punti, il primo è la conclusione molto positiva della stagione delle trimestrali che ha incoraggiato di nuovo gli investitori a puntare sull’azionario, convinti in parte anche dai dati macroeconomici che stanno arrivando e che confermano il buon momento dell’economia americana; il secondo motivo è dovuto al famigerato incontro tra Trump e Kim che dovrebbe sancire la rinuncia alle armi nucleari da parte della Corea del Nord in cambio di una apertura economica e quindi i possibili affari che si potranno fare nella penisola coreana.
Naturalmente quando la marea sale anche le barche alla deriva salgono ed è ciò che sta succedendo in Europa e in particolare per il nostro martoriato Ftse Mib che ieri è riuscito a raddrizzare una seduta che sembrava non avere nessuna chance di successo ed invece dopo aver perso più di 1,3% alla fine – mentre il nostro ministro del consiglio presentava alla Camera il suo discorso programmatico - si sono fatti avanti gli acquirenti che hanno preso il sopravvento, facendo terminare la seduta con il segno positivo (+0,26%).
Il recupero è stato sicuramente incoraggiante e per inerzia è continuato anche oggi nella prima ora di contrattazione salvo poi fare marcia indietro. Questo ci dice che la guardia bisogna averla molto alta in questo periodo anche perché ci stiamo avvicinando alle scadenze tecniche di giugno e i movimenti di mercato diventano più repentini.
Mentre gli indici europei arrancano, quelli americani tentano di aggredire di nuovo i massimi storici cosa che è riuscita già al tecnologico Nasdaq100 che ha raggiunto quota 7.210 e alzato di nuovo l’asticella dei massimi storici.
Ci sono essenzialmente due motivi che trainano l’azionario a stelle e strisce e che tra l’altro è sottolineato anche dalla continua discesa dell’indice Vix andato sotto i 12 punti, il primo è la conclusione molto positiva della stagione delle trimestrali che ha incoraggiato di nuovo gli investitori a puntare sull’azionario, convinti in parte anche dai dati macroeconomici che stanno arrivando e che confermano il buon momento dell’economia americana; il secondo motivo è dovuto al famigerato incontro tra Trump e Kim che dovrebbe sancire la rinuncia alle armi nucleari da parte della Corea del Nord in cambio di una apertura economica e quindi i possibili affari che si potranno fare nella penisola coreana.
Naturalmente quando la marea sale anche le barche alla deriva salgono ed è ciò che sta succedendo in Europa e in particolare per il nostro martoriato Ftse Mib che ieri è riuscito a raddrizzare una seduta che sembrava non avere nessuna chance di successo ed invece dopo aver perso più di 1,3% alla fine – mentre il nostro ministro del consiglio presentava alla Camera il suo discorso programmatico - si sono fatti avanti gli acquirenti che hanno preso il sopravvento, facendo terminare la seduta con il segno positivo (+0,26%).
Il recupero è stato sicuramente incoraggiante e per inerzia è continuato anche oggi nella prima ora di contrattazione salvo poi fare marcia indietro. Questo ci dice che la guardia bisogna averla molto alta in questo periodo anche perché ci stiamo avvicinando alle scadenze tecniche di giugno e i movimenti di mercato diventano più repentini.
Meno si rischia più si guadagna ...