Drizziamo le antenneIeri avevo intitolato il commento dei mercati con “Oggi ci sarà la prova del nove” la ragione era dovuta al fatto che gli indici - e in particolare il nostro - si erano spinti ad attaccare importanti resistenze che una volta sfondate avrebbero consentito di ribaltare il trend di fondo che ancora rimane orientato al ribasso. Onestamente non mi aspettavo una marcia indietro così sparata.
I dati delle chiusure di oltreoceano mostrano una sorta di “Caporetto”: una negatività che si è sviluppata senza nessuna possibilità di rimbalzo intraday: Dow Jones -3,1%, SP500 -3,25% e Nasdaq100 -3,8%.
Chi ha seguito avrà avuto la stessa mia sensazione cioè quella di operatori disposti a chiudere le posizioni a qualsiasi costo perché di li a poco ci sarebbe scatenato l'Apocalisse.
Insomma! Una fuga così massiccia dall’equity come quella registrata ieri sui mercati americani è un evento che non si vedeva da anni soprattutto in un periodo nel quale le borse sono geneticamente propense al rialzo.
Tutti ci siamo chiesti. Che cavolo è successo per spaventare così tanto gli operatori da scatenare un fuggi fuggi generale? Eppure ieri non c’erano notizie macroeconomiche importanti in grado di scatenare il panico di questa portata.
Ci sono due fattori che a mio avviso possono essere messi sul piatto della bilancia per spiegare il fenomeno:
- Il primo è che la risoluzione della guerra commerciale tra Cina e USA che poteva sembrare alla portata dopo il G20, non solo è lontana, ma rischia di intensificarsi visto il tono delle minacce Trumpiane di ieri.
- Il secondo è che per la prima volta - da molti anni a questa parte che non succedeva - il differenziale di rendimento tra Treasury Bond brevi e lunghi si è invertito ossia è diventato negativo e questo rappresenta in assoluto uno dei segnali premonitori di rallentamento dell’economia e di una possibile fase recessiva.
E il nostro indice Ftse-Mib che fine farà? Beh… oltre agli inevitabili condizionamenti dovuti al contesto internazionale, paghiamo anche lo scotto di subire l’estenuante trattativa tra il governo italiano e Bruxelles per evitare la procedura di infrazione.
Quindi incominciamoci a mettere le mutande di ferro…