13/12/2018, 10:27
La vittoria di Pirro
La Francia di Macron potrà sforare il deficit del 3%, mentre all'Italia non sarà consentito andare oltre il 2%. Due situazioni diverse, certo. Ma anche due pesi e due misure. La disparità di trattamento ridicolizza i commissari e minaccia l'euro. La Francia di Emmanuel Macron non rischia per ora la reazione di Bruxelles. E forse neanche in futuro. Chi rischia ancora è invece l’Italia nonostante la vistosa retromarcia dal 2,4% del balcone a quella attuale del 2,04%. Giuseppe Conte l’ha annunciata ieri sera con il tono di chi ha vinto una battaglia e soprattutto di chi si è levato un gran peso dallo stomaco.
Dopo settimane di trattative e ripetuti incontri con la Commissione, Conte ieri è volato a Bruxelles insieme al ministro Giovanni Tria per portare a Jean Claude Juncker e ai commissari Moscovici e Dombrovsky, le tabelle che correggono i saldi dell'ultimo documento di finanza pubblica.
Insomma, la Francia di Macron si accinge a violare le regole fiscali molto peggio dell’Italia, che formalmente si attiene a un deficit-obiettivo inferiore al 3%, per quanto superiore a quello di quest’anno. Siamo ai due pesi e due misure? Parrebbe proprio di sì.
Naturalmente la nostra borsa che già aveva scontato il dato anticipando – come al solito – la notizia oggi è ancora sugli scudi e ha aperto con un indice Ftse Mib superiore al punto percentuale. Ma facciamo attenzione alle prese di profitto…
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Meno si rischia più si guadagna ...