SCADENZA MARZO 2019

Cronologico e strategia di marzo impostata.

Diamo una prima occhiata agli Open Interest di marzo.

Ci sono due elementi a mio giudizio da prendere in considerazione.
Il primo riguarda la collocazione del crossover che si trova in corrispondenza dello strike 19.500 per cui siccome il prezzo ha ampiamente superato questo livello la percentuale di Call ITM risulta molto alta.

Il secondo aspetto riguarda proprio le Call ITM e in particolare le Call 20.000 che, con i suoi 5.481 contratti, risultano le opzioni più numerose. La soglia dei 20.000 punti di indice è stata testata diverse volte nel mese di febbraio e - venerdì - dopo la chiusura delle opzioni relative, l’indice Ftse Mib ha rotto gli indugi, superandola di slancio e chiudendo a poca distanza dai massimi di giornata.

Ora, quando si verifica la violazione di un livello grafico importante e che ha resistito agli attacchi per diverso tempo, è pressoché impossibile sapere in anticipo se si tratterà di un breakout valido (se cioè il trend potrà proseguire nella direzione della violazione). Capita infatti spesso che prezzi - dopo aver violato un importante livello di supporto o resistenza - tornino indietro dando luogo ad un falso segnale.
Per evitare di incappare in queste situazioni spesso si preferisce attendere un ritorno dei prezzi sul livello precedentemente violato, ovvero quello che viene comunemente definito “Pullback”.

Naturalmente qualche volta si rischia di perdere il treno nel senso che dopo aver effettuato il breakout de livello il prezzo prosegue senza esitazioni nella stessa direzione della violazione. E allora come dobbiamo agire? Beh… in questi casi ci è molto utile la lettura degli Open Interest della scadenza corta delle opzioni e del future.

Quali scenari si aprono ora per Piazza Affari dal punto di vista degli Open Interest scadenza corta?

Il fatto di aver superato con decisione la soglia dei 20.000 punti ha comportato la copertura di posizioni soprattutto su quel quantitativo smisurato di Call 20.000 che evidentemente il mercato non si aspettava ( vedremo poi, infatti, che i contratti di Open Interest sul future sono aumentati in modo consistente). Inoltre, lo spunto rialzista è stato fatto senza soluzioni di continuità, nel senso che non ha minimamente accennato a nessuna correzione che potesse far pensare a pullback.
Per inciso, l’acquisto fatto con opzioni Put ITM (molto reattive), serviva proprio per cavalcare questa eventualità che per la verità fino a un certo punto stava funzionando ma dopo l’apertura di Wall Street il tentativo è stato vanificato tanto che anch'io ho dovuto correre ai ripari con l’acquisto di diversi contratti futures.
Perciò, è probabile che l'indice abbia creato le basi per un allungo in direzione dei 20.500/ 21.000 punti dove sicuramente troverà altre Call che bloccheranno l’avanzata.

D’altra parte se andiamo ad analizzare la strategia dedotta dagli Open Interest ci accorgiamo che un ulteriore rialzo porterebbe la struttura in perdita. Quindi la possibilità di rialzi ancora esiste anche per un semplice fatto inerziale ma non per molto (tra l'altro lunedì saremo orfani di Wall Street chiusa per festività).

Da ultimo riporto gli Open Interest sul future.

In questo mese di febbraio c’è stato un crescendo di Open Interest del future e questo è da mettere in relazione al fatto che bisognava coprire – visto che il crossover si trovava sulla sinistra del prezzo – le Call ITM a mano a mano che l’indice saliva. Venerdì, dopo la chiusura delle opzioni febbraio, c’è stato un altro strappo +2.630 contratti se ci fate caso esattamente la metà del valore delle Call da coprire (5.481).

Venduto in apertura 4 Call 20.500 a 244 punti

Il portafoglio complessivo corrisponde a questo punto a una Put 20.500 acquistata. Abbiamo semplicemente monetizzato quanto realizzato con il Delta positivo.

A pensare male si fa peccato, ma spesso si indovina

Il movimento a “V” partito alla fine di dicembre è stato impressionante e ha spuntato definitivamente le unghie all’orso e ha riportato il toro al centro della scena. Un recupero che sa di prodigioso di oltre il 20% in poco più di un mese e mezzo.
Il problema, a questo punto, è che le notizie buone sono state già tutte scontate e incorporate nei prezzi e gli indici avrebbero bisogno di altro carburante in grado di mantenere acceso l’entusiasmo. E’ facile quindi che le borse possano prendersi qualche pausa di riflessione in modo da ridurre il fiatone dopo la cavalcata a rialzo e scaricare il livello di ipercomprato accumulato.
Anche la settimana scorsa gli indici hanno chiuso in bellezza nonostante qualche tentativo di correzione nella parte centrale.
Cos’ è allora che ha spinto di nuovo a rialzo i mercati e soffocato sul nascere qualsiasi tentativo di correzione e riproposti gli indici verso la prosecuzione del recupero? Sembra sempre una coincidenza che tutto succeda nell’ultima settimana dei riporti in realtà, e non è la prima volta, sono arrivate le dichiarazioni giuste al momento giusto. Si è trattato delle dichiarazioni di Benoit Coeurè, membro della BCE e possibile successore di Draghi, che ha mostrato un'apertura verso un nuovo Tltro cioè una maxi-asta di finanziamenti agevolati per le banche che si impegneranno a prestare questa liquidità all’economia. L'esponente della Bce ha infatti sottolineato che il rallentamento dell'economia nella zona Euro è superiore alle attese e una delle risposte potrebbe essere un nuovo Tltro.

Oggi assisteremo alla prova del nove dei listini Europei orfani di Wall Street chiusa per festività intanto i listini assistici sono andati a gonfie vele…

Segnalo forti movimenti di volumi (anomali...) sulle Call 20.500 marzo sicuramente di un operatore istituzionale...
400 contratti passati in un baleno...