SCADENZA APRILE 2019

Ore 20.09
Inserito acquisto in apertura di 2 futures

21.110
21.105

Ore 20.09
Inserito acquisto in apertura di 2 futures

21.110
21.105

Eseguito il primo... e secondo...

Operazioni di oggi

Sono quelle evidenziate. Sotto abbiamo invece la strategia.

Trump afferra il toro per le corna

Dopo la breve pausa di lunedì dovuta alla fatica connessa alla scalata rialzista della scorsa settimana, i mercati ieri erano partiti abbastanza bene intenzionati a riprendere il cammino nella stessa direzione. Senonché, intorno all’ora di pranzo, c’è stata la virata a seguito della revisione al ribasso delle stime di crescita dell’economia globale da parte del FMI. In più nel pomeriggio - l’Amministrazione Trump – ci ha messo il carico da quaranta accusando la UE di dare sussidi pubblici ad Airbus minacciando ritorsioni con dazi pari a 11 miliardi di dollari su prodotti europei.
E così gli indici europei hanno chiuso la seduta sui minimi di giornata. L’indice tedesco Dax è stato il peggiore (-0,94%), mentre il nostro Ftse-Mib se l’è cavata con un -0,46% dimostrato ancora una certa tenuta.
Oggi avremo anche la riunione mensile BCE con a margine la solita conferenza stampa di Draghi che non dovrebbe apportare sostanziali modifiche nella politica monetaria europea.

Commento di chiusura di oggi mercoledì 10 aprile 2019

Piazza Affari archivia una giornata priva di spunti con l’indice Ftse Mib che chiude invariato a 21.671 punti. Intanto Wall Street prosegue poco mossa dopo la pubblicazione del tasso d'inflazione core di marzo degli Stati Uniti e in attesa delle minute dell'ultima riunione del Fomc, braccio operativo della Federal Reserve, da cui potrebbero emergere dettagli su un possibile rialzo dei tassi d'interesse nel 2019.
Tecnicamente sul future abbiamo avuto una distribuzione bimodale con due picchi che si sono sviluppati: il superiore a 21.190 in mattinata e l’altro si è venuto a formare nel pomeriggio a 21.110 punti. Il VWAP naturalmente si è venuto a creare all’interno.

Oggi nessuna operazione sul portafoglio per cui la strategia è rimasta quella di ieri. C'è stato qualche incremento degli utili a causa di una diminuzione della volatilità e del decadimento temporale.

Alle Banche non è piaciuto il discorso di Draghi

Nella giornata di ieri i mercati non hanno prodotto nessun movimento significativo. L’unico sussulto è venuto quando ha parlato Draghi, che – per altro - non ha presentato novità di rilievo nella politica monetaria europea, ribadendo in conferenza stampa la solita nenia, ossia che verranno utilizzati tutti gli strumenti in caso di ulteriore rallentamento economico. Questo, sicuramente non è piaciuto alle istituzioni bancarie perché è come ammettere implicitamente un possibile inasprimento – se le condizioni economiche dovessero peggiorare - del tasso negativo sui depositi di capitale inutilizzato dalle stesse presso la BCE.
Se consideriamo un tasso negativo dello -0,4%, il costo annuale medio di questa liquidità immobilizzata in BCE è pari attualmente a 7,5 miliardi, una percentuale non irrilevante dei profitti totali del sistema bancario dell'Eurozona. Ed è naturale quindi che il nostro indice Ftse-Mib, carico di bancari, ne ha risentito più degli altri chiudendo la seduta invariato senza partecipare al modesto recupero mostrato dagli altri indici europei.
Anche oggi – a mente fredda – l’indice settoriale bancario sta perdendo 1,17% affossando tutto l’indice.

Naturalmente la discesa di questa mattina è stata un toccasana per la strategia in quanto il sottostante si è portato sull’apice del massimo guadagno a scadenza.

Ecco dove si trova attualmente la zona cuscinetto.

Poco significativo l’Open Interest di ieri se non per le chiusure di posizioni sulle Put 20.500 e sulle Call 22.000 che – per il premio molto piccolo – è stato meglio chiudere in vista di un probabile aumento della volatilità implicita.