SCADENZA MAGGIO 2019

Il buon andamento dell’asta dei Bot a 6 mesi risolleva le sorti di Piazza Affari

Formazione di un nuovo PVP a quota 21.285 con una distribuzione bi-modale.

Commento di chiusura di oggi venerdì 26 aprile 2019

Piazza Affari chiude appena sopra la parità con l’indice Ftse Mib a 21.737 con un 0,08% dopo che in apertura aveva subito una certa flessione. Il recupero in tarda mattinata in concomitanza con l’asta dei Bot a 6 mesi e mantenimento delle posizioni nel pomeriggio con Wall Street che ha aperto la seduta in lieve calo nonostante la pubblicazione del dato preliminare sul Pil Usa del primo trimestre che si è attestato al +3,2% (+1,8% il consenso degli economisti), sui massimi dal 2015.
Malgrado le guerre tariffarie con l’estero e i rapporti non idilliaci che ci sono stati tra esecutivo e Congresso, l’economia Usa appare sempre più forte, con disoccupazione bassa, inflazione moderata e profitti in ascesa. L’economia americana è nel pieno di un’epoca di prosperità, una fase verosimilmente destinata a durare forse anche oltre le presidenziali del 2020.
La bassa inflazione - ben al di sotto dell'obiettivo del 2% della Federal Reserve - riduce però le speranze di un cambiamento di rotta della politica monetaria della Banca centrale e la ripresa della fase di normalizzazione. Le probabilità di un taglio del costo del denaro entro la fine dell'anno è stimata ora al 68%, rispetto al 58% di ieri.
Nei primi mesi del 2019 i timori sul rallentamento globale e il tasso non del tutto soddisfacente di inflazione avevano spinto la Fed a sospendere il processo di rialzo dei tassi, adottando un atteggiamento definito paziente dagli stessi banchieri centrali.

Anche oggi nessuna operazione sul portafoglio che rimane con un future short a 21.270 punti

Occidente con il vento in poppa… ma qualcosa cova sotto la cenere

Mentre il resto del mondo mostra una certa stanchezza dopo il percorso rialzista fatto in questo primo quadrimestre del 2019, gli indici americani continuano a salire e così anche SP500 ha terminato la settimana scorsa nei pressi del massimo assoluto di tutti i tempi dopo che il tecnologico Nasdaq100 era già riuscito nell'impresa. Manca all'appello solo il più blasonato Dow Jones che è rimasto un po’ indietro.

La causa di questa ritrovata giovinezza sembra da attribuire alle ottime performance trimestrali comunicate la scorsa settimana che ci consegnano un’economia USA prosperosa con una sonora bocciatura delle previsioni fatte dagli analisti.

Ma la ciliegina sulla torta è arrivato venerdì scorso con il dato preliminare sul Pil Usa del primo trimestre che si è attestato al +3,2% (+1,8% il consenso degli economisti), sui massimi dal 2015.

Questo dato congiunturale è tuttavia - per una serie di ragioni - un po’ drogato.

E l’Europa? Beh… il vecchio continente ha passato la settimana praticamente in laterale compreso il nostro indice Ftse Mib che nella seduta odierna potrebbe beneficiare del giudizio benevolo sull'affidabilità del nostro paese diramato venerdì sera da parte dell’agenzia di rating Standard & Poor’s.

Sul fronte asiatico - invece – si sono viste le prime crepe soprattutto in Cina dove la settimana è risultata piuttosto pesante con l’indice di Shanghai che ha perso -5,6% confermando un segnale grafico ribassista abbastanza evidente (doppio massimo) che apre la strada ad una correzione forse più estesa.

Trend Pressure e CDV virati in negativo…

La zona cuscinetto si trova attualmente molto in alto… il che significa che c'è stato un cambiamento d'impostazione e un'accelerazione di fondo verso la discesa dei corsi. Dato che il movimento è stato rapido qualcosina il mercato potrà recuperarla...

Flusso di denaro... in rosso denaro in uscita...
in questo momento non c’è flusso di denaro ne in uscita ne tantomeno in entrata

Aggiornamento flusso denaro…

La risalita è stata fatta con pochi volumi tant’è che il Trend Pressure e il CDV sono entrambi ancora in territorio negativo