09/07/2019, 11:12
Una bomba ad orologeria
E così dopo l‘ennesima triplete messa assegno la scorsa ottava per i mercati azionari americani, la nuova settimana è iniziata zoppicante e potrebbe rappresentare l’apice di una scalata che dura ormai da più di 10 anni.
Il dato relativo alla creazione di nuovi posti di lavoro negli USA rilasciato venerdì, risultato più di 3 volte quelli creati a giugno, mostra una economia americana ancora in piena salute. Il dato di per se potrebbe essere insignificante ma deve essere contestualizzato per coglierne i relativi effetti.
Sappiamo tutti che proveniamo da un decennio in cui i mercati sono stati drogati da liquidità pompata nel sistema finanziario senza soste dalle banche centrali.
E qual è stato il risultato di questo decennio? Beh… l’economia americana è cresciuta a un tasso medio del 2% quindi al di sotto del ritmo di crescita medio di questo paese.
La realtà è che l’economia reale ha tratto dall’enorme pompaggio monetario solo un bene estremamente ridotto, la fetta più grande della torta è stata utilizzata dalla speculazione azionaria che ha potuto finanziarsi gratis con il cosiddetto carry trade che consiste nel prendere a prestito del denaro (visto che è a buon mercato!) a tassi di interesse bassi, per investirlo su strumenti che offrono un rendimento maggiore in modo sia da ripagare il debito contratto sia da ottenere un guadagno con la medesima operazione finanziaria, ed il mercato azionario al momento offre queste opportunità. Ebbene, fino a quando i mercati avranno questa convinzione e fino a quando non cambieranno idea è difficile assistere a un vero dietrofront dei listini azionari.
Del resto i rendimenti a zero rappresentano carburante per i mercati azionari che finiscono per attrarre gli investitori in cerca di rendimento che da tempo non trovano più nelle cedole dei titoli obbligazionari se non su quelli ad alto rischio intrinseco.
Quella che stiamo assistendo è una partita truccata in cui l’arbitro patteggia per una parte e danneggia l’atra. Si perché le banche centrali, il cui compito dovrebbe essere quello di garantire la regolarità del gioco tra i creditori e debitori, in questo ultimo decennio hanno patteggiato all’unisono in modo marcato per i debitori, a cui hanno azzerato i costi del debito, e danneggiano i creditori, che non vengono più remunerati per il rischio che corrono.
Qualcuno si sta domandano dove porterà questa gigantesca bolla speculativa che si è gonfiata a dismisura e continua a gonfiarsi giorno dopo giorno senza soluzioni di continuità? Boom!
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Meno si rischia più si guadagna ...